DA CITTADELLA “SAPIENS” A SCHELETRO “DORMIENS”
Matera, l’inchiesta di Cronache TV e le immagini esclusive sull’abbandono dell’ex Provveditorato agli studi
Sembra lo scenario di una zona di guerra, e più precisamente di un edificio da poco bombardato con le finestre rotte, calcinacci e devastazione dappertutto.
Ma in realtà ci troviamo a Matera e questo è quello che resta dell’edificio dell’ex Provveditorato agli studi e ancor prima dell’ex convitto nazionale ‘Duni’. -Sorgerà qui la nuova sede dell’Archivio di Stato di Matera- aveva annunciato l’ex Sindaco Raffaello De Ruggieri nel 2019. L’edificio, che ha ospitato il Provveditorato agli studi, infatti, sarebbe dovuto essere ‘ammodernato e ampliato per ospitare nel seminterrato il deposito e, al piano terra, gli uffici della nuova sede dell’Archivio’. Nei piani superiori, invece, con ingresso separato, erano previsti gli alloggi del convitto destinato agli studenti delle Scuole di alta formazione per il restauro e del Centro sperimentale di cinematografia. Il tutto disponendo di 1,8 milioni di euro. Ma come queste immagini esclusive mostrano chiaramente, le cose non sono andate come previsto. Ricostruendo brevemente le vicende va ricordato che per dare all’Archivio di Stato una ‘sede moderna e adatta alle sue esigenze’ il Comune di Matera nel 2020 cedette i locali dell’ex Provveditorato in comodato d’uso gratuito per 30 anni, alla Direzione generale Archivi del MiBACT, oggi MIC Ministero della Cultura. La convivenza del deposito degli oltre 100mila cartacei dell’ Archivio con il convitto per circa 200 giovani e talentosi studenti provenienti da tutta Europa, avrebbe dovuto trasformare l’ex palazzo del provveditorato in un ‘presidio strategico per attività di studio, un centro nevralgico della cultura’ in una sola parola quella che venne definita la ‘Cittadella sapiens’.
Ancora più di recente l’attuale amministrazione comunale ha ribadito l’intenzione di voler dare avvio ai ‘Lavori di ristrutturazione dell’immobile demaniale ex provveditorato agli studi da adibire ad ostello’. Ma dopo tutti questi proponimenti niente per ora sembra essere cambiato e a proposito dell’ostello-dormitorio per talentosi studenti, l’unica cosa che c’è di davvero ‘dormiente’ è il progetto stesso del nuovo archivio il cui simbolo più emblematico e impressionante è lo scheletro abbandonato dell’edificio. Quest’ultimo risulta incustodito ed oggetto di continui atti di vandalismo e vituperio. Dappertutto abbandonati giacciono centinaia di fascicoli riguardanti le pratiche professionali e pensionistiche di centinaia e centinaia di docenti e funzionari scolastici, documenti riservati e contenenti dati sensibili lasciati alla mercé di tutti.
E al piano superiore la situazione non è affatto migliore. Qui tutto è stato messo a soqquadro, le porte addirittura scardinate e ammucchiate e si è fatto scempio degli oggetti di arredo, per non parlare dell’insopportabile lezzo di escrementi animali e umani, tristi rimanenze di un luogo dove per anni si è amministrata la vita professionale di tantissimi insegnanti. Oggi invece l’ex convitto e provveditorato è ridotto a quello che sembra il triste teatro di una zona di guerra, tutt’intorno discariche dove tra i rifiuti sono finite anche le promesse delle amministrazioni comunali di rendere questo luogo una nuova a e moderna cittadella della cultura. Sotto un ulivo secolare resta una vecchia panchina dove da piccoli sedevamo all’ombra attendendo l’uscita dal provveditorato dei nostri genitori, i cui sforzi di lasciarci una società più civile e un mondo migliore e più rispettoso per la cultura per ora restano irrealizzati e accantonati proprio come quei fascicoli polverosi.