MASSI SULLE CASE, SOPRALLUOGO DI MERRA
5 famiglie evacuate e 1attività chiusa: si sezionano le tonnellate di pietra che hanno seminato terrore a Pescopagano
Sopralluogo della Regione a Pescopagano, in via Focarete, presso le abitazioni colpite dalla improvvisa caduta di enormi massi dalla parete rocciosa prospiciente, nella notte tra il 16 e il 17 agosto.
Dopo un primo briefing presso la Casa comunale, sul posto ieri mattina si sono recati l’Assessore regionale Infrastrutture e Mobilità Donatella Merra, per il Dipartimento Difesa del suolo il Dirigente Giuseppe Galante, il Sindaco Giovanni Carnevale e il Direttore dei lavori della somma urgenza Rossano Zampino, i quali hanno incontrato sul cantiere la ditta General Beton che da anni si occupa di attività di estrazione e lavorazione della pietra.
A scopo precauzionale, il Primo cittadino aveva disposto l’evacuazione di cinque famiglie per complessive 16 persone, che tutt’oggi vivono lontane dalle loro case. Anche una attività commerciale è stata costretta ad abbassare la serranda. Il lavoro procede, seppur con molte difficoltà, proprio per la posizione degli enormi massi e delle stesse abitazioni.
Il punto è stato fatto dal Sindaco Carnevale: «Le famiglie che sono state costrette ad abbandonare le proprie case hanno purtroppo dovuto subire le dirette conseguenze di questa catastrofica vicenda. Si sta però lavorando in modo ininterrotto per ripristinare i luoghi e, al momento, per rimuovere il masso che si affaccia sugli immobili e che desta maggiori preoccupazioni. All’esito di questa rimozione faremo una valutazione con i tecnici e gli esperti per capire se vi è la possibilità di restituire almeno una parte di queste abitazioni all’uso dei loro residenti. Vanno però fatte valutazioni serie rispetto a tale possibilità e mi auguro possa esserci questo tipo di speranza. Colgo l’occasione per ringraziare l’Assessore Merra e l’Ingegnere Galante che dal primo giorno ho disturbato affinché mi coadiuvassero e supportassero in quello che è stato un evento particolarmente allarmante per Pescopagano e la sua comunità, ed ho trovato sin dal primissimo giorno conforto e disponibilità da parte degli Uffici. Oggi l’Assessore ci rassicura anche sul fatto che le spese che abbiamo dovuto affrontare con la procedura particolare della “somma urgenza”, ci saranno ristorate. L’intervento di consolidamento è assolutamente necessario e con l’Ufficio Difesa del suolo abbiamo già avuto modo di candidare a finanziamento con la speranza di poter iniziare questi lavori prima dell’inverno, in quanto elemento importante che potrebbe pregiudicare ulteriormente la situazione sono proprio le piogge e le nevicate tipiche di questo luogo».
Risolutezza da parte dell’Assessore Merra che a Cronache annuncia: «Il disgancio e il distaccamento di questi massi ha provocato grande allarme e soprattutto una situazione evidente di pericolo. L’Ufficio Difesa del suolo e il Dirigente Galante hanno immediatamente provveduto a mandare sul posto gli ingegneri per comprendere quali erano gli interventi da eseguire nell’immediato per mettere in sicurezza l’area. Il Sindaco è prontamente intervenuto anticipando quegli interventi che la Regione adesso ristorerà con un primo intervento deliberativo di circa 80 mila euro. È già stata fatta una prima quantificazione preliminare di quello che è l’intervento complessivo per il ripristino dello stato dei luoghi e che troverà il finanziamento in un prossimo programma che faremo per la messa in sicurezza dei territori, simile a quello già varato dalla Giunta Regionale su proposta del Dipartimento Infrastrutture. Un programma molto corposo di oltre 10 milioni di euro per mettere in sicurezza tutta una serie di situazioni di urgenza che nel tempo erano state rappresentate dai sindaci e dai comuni e che troveranno finalmente una loro risoluzione».
Quella notte intervennero tempestivamente i Vigili del Fuoco del locale distaccamento con con un’autopompa, un fuoristrada ed un’autovettura, personale del 118 e Carabinieri che trovarono in strada i residenti corsi fuori dalle loro abitazioni, nel buio della notte, tra paura, sconcerto ed incredulità per quanto accaduto.
Per la posizione del terreno, delle case e dei massi precipitati, oltre che per le loro mastodontiche dimensioni, non è semplice lavorare, come spiega proprio il Direttore dei lavori di Somma urgenza, l’Architetto Zampino: «Si tratta di un compito molto delicato e complesso, in quanto l’area interessata è inaccessibile dai lotti edificati, pertanto l’intervento ha comportato una prima lungaggine dovuta alla necessità di realizzare innanzitutto le strade di accesso per poter lavorare in sicurezza con mezzi importanti, come escavatori, che hanno bisogno di strade che siano larghe almeno 5 metri per poter garantire loro movimento. Dunque il primo ostacolo e la prima necessità è stata proprio questa: creare le strade di accesso. Parliamo di una strada lunga 450 metri in un terreno scosceso e con abbondanza di altre pietre. In secondo luogo i massi che si sono staccati e sono caduti verso le case, si sono fermati in punti diversi, per cui bisogna andare a toglierli tutti creando specifici punti di accesso per avvicinarsi. Questi massi hanno inoltre dimensioni importanti, parliamo di 35-40 metri cubi, per un totale di diverse tonnellate. Occorre dunque dapprima perforarli con le perforatrici a mano, non potendo usare il martellone per evitare vibrazioni, quindi sezionarli manualmente in 4 blocchi, ognuno dei quali va portato poi fuori dall’area di cantiere, quindi va movimentato e spostato oltre l’area di lavoro, in una zona chiamiamola di “deposito” dalla quale poi andranno ovviamente smaltiti».