PD, SE I METODI DELL’ESPERTO PITTELLA SONO PIÙ NUOVI DEL BABY SEGRETARIO
a Regina promette purghe e spiega che più che per il merito le candidature sono state scelte per riconoscenza
Non è bastato il post antisemita che gli è costata la candidatura, il baby segretario La Regina ormai evoca la notte dei lunghi coltelli per le epurazioni delle persone colpevoli di non aver tagliato i ponti con Marcello Pittella e di non essersi omologati alla direttiva del Nazareno che, incurante del consenso reale e dei reali rapporti di forza ha condannato una parte della sinistra lucana ad essere fuori da quello che in teoria sarebbe il principale partito della sinistra italiana. La Regina, poi ha provato a correggere il tiro, a dire che la cultura delle epurazioni non appartiene al suo modo di concepire la politica ma la pezza è stata peggiore del buco.
LA RICONOSCENZA VERSO IL PARTITO
Il baby segretario fa un richiamo esplicito alla “riconoscenza verso il partito”, una frase che richiama l’infausta pratica del voto di scambio, di quel familismo amorale che ti ricorda il favore e ti chiede la riconoscenza in cambio del voto. Riconoscenza al Partito è il contrario del voto libero che dovrebbe essere estraneo ad ogni forma di riconoscenza e legato a logiche ideali e politiche, il voto di riconoscenza è il frutto di una prassi clientelare che si sperava essere cancellata dalla prassi politica.
IL VECCHIO E IL NUOVO
E, così, è paradossale che mentre il “vecchio” Pittella parli di politica e di difesa del territorio dalle pressioni esterne, il giovane La Regina richiami il voto clientelare, la riconoscenza al Partito e la cieca obbedienza agli ordini della direzione nazionale del Partito. È evidente che vecchi e nuovi in politica non coincida necessariamente con vecchie e nuove metodologie della politica. Pittella riesce ad interpretare la novità politica meglio di qualsiasi nuovismo che spesso trasferisce solo un mero ed inutile dato anagrafico. Paradossalmente la sfida tra il vecchio e il nuovo a sinistra inverte il dato anagrafico, tutti ricorderanno che Pittella riuscì a rappresentare la novità già alle primarie che lo videro vincente contro il giovane Lacorazza che rappresentava la vecchia nomenclatura del Partito. Riuscirà anche questa volta a vincere la sfida del rinnovamento contro la nomenclatura? In attesa dei risultati elettorali fino ad ora sulla proposta politica ci è riuscito. E così a sinistra la sfida è tra l’esperienza di Pittella che parla in modo nuovo e il giovane La Regina che dice di candidare le persone usando la riconoscenza come metodo elettorale e minaccia ritorsioni.