SE LA REGINA SI METTE A FARE L’EPURATORE
Tacco&Spillo
Non sappiamo in che modo Raffaele La Regina, con addosso il limite dei suoi anni, abbia fatto i conti col lutto della sua candidatura naufragata per via della sua improvvisazione politica nonostante la cooptazione di Peppe Provenzano di cui è stato finanche segretario particolare, tanto per parlare di merito e selezione democratica, ma da quanto ci riferiscono non deve averla presa bene se nervi e lacrime si sono fatti sentire. Ora lasciamo stare i cinguettii con in mezzo i nomi grossi degli alieni, d’Israele, della Merkel e perfino del mollicato di Mauairedd ed il fattaccio che un segretario tratti con Letta in esclusiva e per sé piuttosto che per i nomi indicati dalla direzione regionale, all’occorrenza ancora in afonia etica, ma se fosse vero che La Regina s’è messo in testa di fare pure l’epuratore sbirciando sulla montagna di like democratici che per indignazione, rabbia e vicinanza sono piovuti a Marcello Pittella durante il suo addio allora sarebbe davvero grave per il PD che scimmiotta slogan d’inclusione politica e di voto utile e poi finisce per dare la caccia ai non allineati al pensiero unico. Cantano i City in the Sea: “L’epurazione è ora. Tutti i legami non associati. L’epurazione è ora, oh. La fine di tutto si avvicina”.