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ALLA CORTE DI RE CARMINE CICALA, IL CASO PROTEZIONE DATI: ADEGUAMENTO INFINITO

Il regolamento Ue è del 2016, ma al Consiglio regionale ottempereranno nel 2023: appalto a ditta calabrese con “regalo” estivo

Adeguamento al “Regolamento dell’Unione europea” relativo alla nuova disciplina sulla protezione dei dati personali (Gdpr) del Consiglio regionale: la pratica infinita. Il Regolamento risale al 2016, ma alla corte del Re Carmine Cicala, se tutto andrà bene, il cosiddetto adeguamento terminerà nel 2023. In questi 2 anni di epidemia di Covid-19, come da costume italico, a cui la Basilicata non si è sottratta, la diffusione del contagio è stata utilizzata per giustificare ritardi o inadempienze delle più svariate tipologie.. La colpa dell’adeguamento infinito, come da manuale non scritto, secondo l’Ufficio risorse strumentali e tecnologiche del Consiglio regionale, di cui Cicala è presidente, è stata, per l’appunto, del Covid-19: termine rinviato al 27 maggio del 2023. Il Consiglio regionale, di conseguenza, impiegherà, in via previsionale, 5 anni per un adempimento che implementa e non stravolge o inventa da zero regole comunque già applicabili e applicate. Il regolamento Ue relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva Ce del ‘95, è in vigore dal 24 maggio del 2016 e applicabile a decorrere dal 25 maggio 2018. Lo stesso anno, l’allora Ufficio di presidenza pose le basi per prevedere un servizio di supporto per adeguarsi alla nuova normativa europea. Così a dicembre, il via libera alla gara aperta per l’acquisizione del servizio. Dopo mesi, però, nel giugno del 2019, post vittoria del centrodestra alle regionali, già eletto Cicala presidente del Consiglio regionale. l’annullamento dell’appalto a cui avevano partecipato, formalizzando la presentazione delle rispettive offerte, 18 operatori economici. Problemi tecnici più unici che rari: la Commissione di valutazione aveva riscontrato «l’impossibilità di effettuare le operazioni di esclusione degli offerenti prima di passare alla fase successiva di “valutazione dell’offerta tecnica”». Gara annullata con riserva di indizione di nuova procedura. L’ok al nuovo appalto, spesa pari a 39mila e 955 euro Iva compresa, nel settembre, sempre del 2019. Al 21 ottobre, termine ultimo per la presentazione delle offerte, ne risultavano 23. Soltanto dopo un altro anno, nel novembre del 2020, l’aggiudicazione dell’affidamento biennale, costo 27mila e 568 euro, alla società calabrese Multibusiness Srl., con sede a Lamezia Terme in provincia di Catanzaro. I 2 anni, tuttavia, sono diventati 3. Adesso si scopre che «a causa dell’emergenza Covid, le attività non si sono potute svolgere nei tempi stabiliti e, pertanto, la scadenza del contratto è stata fissata al 27 maggio 2023». 5 anni per un adeguamento delle regole sulla protezione dei dati: gli stessi, che Rete ferroviaria italiana prevede per il completamento del primo lotto funzionale, al 2026, dell’Alta velocità sulla direttrice Taranto-Battipaglia per consentire di ottenere un recupero dei tempi di percorrenza di circa 20 minuti nella tratto Battipaglia-Potenza. Al di là del parallelismo, tornando al Consiglio regionale, le peripezie sulla protezione dei dati riportano come attuale aggiornamento la seguente “chicca” provvisoriamente conclusiva. Nonostante il ritardo, per gli Uffici competenti «risultati positivi» in relazione al servizio offerto dalla Multibusiness Srl. Nel 2018, nominato quale Responsabile della protezione dei dati personali (Dpo), l’ingegnere Vincenzo Fiore, ancora in servizio presso il Consiglio. Sennonchè, all’improvviso, a via Verrastro, ora nel 2022, si sono resi conto che il Consiglio regionale, in base alle scelte operate in materia organizzativa, «non dispone attualmente di personale da dedicare alla funzione di Responsabile della protezione dei dati (Dpo) in possesso delle necessarie qualifiche professionali richieste dalla complessità delle procedure e dagli adempimenti previsti dalla normativa». Invece di un Bando per ricercarlo all’esterno, il “regalo” alla ditta calabrese dell’affidamento del servizio di Dpo per la durata di 2 anni. Stimata in 15 mila euro la spesa complessiva, la Multibusiness Srl ha come ricambiato la cortesia con uno sconto: il tutto costerà 11mila e 834 euro, Iva compresa.

Ferdinando Moliterni

3807454583

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