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LA BATTAGLIA DI PITTELLA IN NOME DELLA LIBERTÀ E DELLA PARTECIPAZIONE

Il candidato al Senato per il proporzionale del Terzo polo inaugura il comitato a Potenza tra un bagno di folla e il sostegno degli alleati. L’ex governatore lancia frecciatine al baby segretario dem La Regina: «Serve umiltà. Si comporti da giovane e non da vecchio». E ai pronostici replica: «Noi vinciamo le elezioni»

«Respingete quelle “idee politiche” che non presuppongono il concetto di libertà, altrimenti andreste verso la vostra rovina». Con queste parole Marcello Pittella ha dato il via alla sua campagna elettorale che lo vede candidato nella quota proporzionale per il Senato nel Terzo Polo. Per l’inaugurazione del suo comitato elettorale a Potenza una folla di gente è accorsa a portagli il proprio sostegno. Ma non solo. Al suo fianco anche il segretario regionale di Azione Donato Pessolano che lo ha accolto all’interno del suo partito dopo lo strappo con il Pd, avvenuto nelle scorse settimane, dopo l’ufficializzazione delle liste fatte dal segretario nazionale dem, Enrico Letta che lo ha rifiutato per ben due volte. Un passaggio sui “diktat romani” che hanno portato Pittella a svolgere «una battaglia per una cultura garantista, di merito e di territorio. Una battaglia per la libertà e la partecipazione». Il passo indietro di Pittella verso il Pd e il nuovo ingresso in Azione hanno spinto l’ex governatore lucano a ringraziare anche il fratello Gianni, anche lui uscito dai dem per approdare nel partito di Calenda, che «in questi anni mi ha sempre supportato». Presente infatti in prima fila a sostenere il fratello anche in questa nuova avventura. Una nuova visione politica quella di Pittella che non deve più fare i conti con «avversari interni» e che non necessariamente passa dal rottamare il “vecchio” per dare spazio ai giovani. Non a caso sul comportamento del baby segretario del Pd lucano Raffaele La Regina, che prima aveva garantito di non candidarsi per poi invece accettare la proposta di Letta fino al passo indietro necessario dopo il caos su alcune sui dichiarazioni, ha parlato di una «necessaria umiltà dei giovani». Indirizzando una frecciatina non da poco sul fatto che i giovani devono fare i giovani e non fare i vecchi. A portare sostegno a Pittella anche i candidati alla Camera per uninominale e plurinominale, rispettivamente Luca Braia e Mario Polese, e la candidata al Senato all’uninominale Mariangela Guerra. «Tutti candidati lucani» come ha ricordato il segretario di Azione Pessolano che ha sottolineato come dal 2019 ha praticamente creato e guidato il partito Azione in Basilicata dopo la sua uscita dal Pd. «Una comunità unita dalla passione politica e dal valore dell’amicizia e della lealtà. Ha ragione Marcello quando dice che questa è una battaglia di libertà, perché davvero possiamo scrivere una nuova e grande pagina della storia politica dell’Italia e della Basilicata» ha evidenziato Polese. Tra i politici presenti però è stato impossibile non notare la presenza anche di Carlo Trerotola, il candidato della coalizione di centrosinistra alle scorse elezioni regionali. Trerotola fu il candidato che prese il posto di Pittella dopo le sue dimissioni da governatore avvenute in seguito a un’inchiesta giudiziaria sulla sanità che lo portò ai domiciliari, assolto in primo grado lo scorso dicembre. Una ferita ancora aperta in Pittella che lo ha spinto a «combattere perché la dignità non si calpesta». L’obiettivo su cui Pittella e i colleghi di alleanza puntano è certamente quello «di vincere le elezioni, eleggere un senatore e un deputato del Terzo Polo e poi costruire una grande forza cattolica democratica». Obiettivi non di certo a breve termine, Pittella con la esperienza politica guarda infatti già alle prossime elezioni regionali «Dobbiamo provare a restituire un governo regionale competente e capace, per la prospettiva e il futuro della Basilicata». «Di temi importanti ce ne sono tanti – aggiunto Pittella- dal lavoro la welfare fi- no alla transizione energetica. Sono temi importanti su cui vale la pena concentrarsi tanto alla Camera quanti al Senato. Uno sguardo particolare verso la Basilicata che non può certo guardare al futuro solo erogando sussidi ma mettendo in campo iniziative economiche e culturali che possano intensificare il progresso, lo sviluppo e l’occupazione». «Una battaglia – ha detto Marcello Pittella – che faccio con grande passione perché ritengo che sia una battaglia che afferma una cultura garantista, di merito e di territorio».

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