LO “SPANDI E SPENDI” DELLA REGIONE PER FORMEZ, ALTRA VINCITA: 1,5 MLN €
Con gli “spicci” invece, comprato dalla Val d’Aosta il souvenir a Bruxelles: una sede istituzionale di 21mq
Non si interrompe mai il fiume di bonifici a 6 zeri versati da via Verrastro nelle casse dell’associazione riconosciuta con personalità giuridica di diritto privato denominata Formez P.A. Come le milionarie cifre record del 2021 dimostrano, costantemente, come accaduto anche nell’anno in corso, il flusso di denaro per convenzioni delle più svariate tipologie, continua grazie al centro- destra regionale ad essere in piena. Così, dopo il jackpot, con opacità sull’offerta mai chiarite, per la gestione della “stagione dei concorsi” in Basilicata al costo di oltre 2 milioni di euro, ecco che dalla Regione è partito l’ennesimo affidamento, diretto poichè tramite convenzione, a Formez: 1 milione e 500 mila euro. Con improbabile acronimo, il progetto ha il nome “Riscatto”, ovvero “Rafforzamento istituzionale e supporto alle competenze degli attori locali”. Dopo la c di competenze non sapevano più come proseguire, allora la trovata attori. Ad ogni modo, non manca mai il pane lucano al “postificio” Formez. Ricorrendo ad una sorta di vaniloquio, con le seguenti formule stilistiche è stato avvolto il milioncino e mezzo di euro. Premettendo che la convenzione ha durata fino al novembre dell’anno prossimo, la finalità dichiarata del progetto è quella di «supportare ed affiancare» la Regione Basilicata nell’implementazione e nell’innovazione della governance delle politiche in materia di formazione, istruzione e lavoro, in modo che queste diventino sempre più strategiche nel contesto delle politiche per la coesione territoriale, garantendo l’ottimizzazione della qualità complessiva dei sistemi regionali di repertoriazione degli standard. Cioè, per fare un esempio che riporti un po’ di concretezza, restituendo la cifra della paradossale convenzione, dalla Regione Basilicata, 1 milione e 500 mila euro a Formez per far entrare in campo gli “esperti” e, tra le altre cose, «adeguare la Certificazione delle competenze e del riconoscimento dei crediti formativi» rilasciati post corsi specifici, «all’attuale contesto normativo regolamentare». Più precisamente, il risultato atteso è un sistema regionale dei titoli e delle qualificazioni professionali adeguato agli standard nazionali ed europee. A tutto voler concedere, verrebbe, nella migliore delle ipotesi, naturale concludere che forse in Regione siano un po’ sfaticati. Sarebbe peggio se davvero non ci fosse personale in grado di adeguare titoli e qualificazioni agli standard Ue. Proseguendo col progetto “Riscatto”, emerge che gli “esperti” Formez, aiuteranno la Regione nella «gestione della politica regionale per la formazione professionale, istruzione e lavoro in tutte le fasi del ciclo di vita, dalla programmazione alla valutazione». Tutte cose di ordinaria amministrazione per il Dipartimento regionale sviluppo economico e lavoro. Da non dimenticare che la Regione, in materia, dispone anche dell’Agenzia Arlab. Ma comunque. Il progetto, in ogni caso, sarà gestito con un gruppo di lavoro composto da personale Formez P.A., interno, ma eventualmente anche esterno. Tra i vari bingo di Formez con la Regione Basilicata, difficile, se non impossibile non menzionare quello, risalente a circa un anno fa, da 9 milioni di euro per l’assistenza sul Programma di sviluppo rurale (Psr). Altri ancora se ne potrebbero citare. Sulla ruota Basilicata, per Formez con il centrodestra è un terno al lotto a 6 zeri assicurato.
COL TRATTORE IN TANGENZIALE DIREZIONE BELGIO, ANDIAMO A COMANDARE A BRUXELLES
Vista la rilevante spesa in favore di Formez P.A., la Regione con gli “spicci” dei lucani, ha deciso di comprare un piccolo souvenir. Con non poco stupore, si apprende che, come giurano a via Verrastro, la Regione Basilicata «svolge molteplici attività in collaborazione con la Regione Valle d’Aosta». E allora, hanno pensato i politici pensatori, perchè non approfittarne di questo consolidato gemellaggio paraburocratico. La Regione Valle d’Aosta è proprietaria di un’unità immobiliare sita in Bruxelles, di «mq 21». Manifestato, da via Verrastro, l’interesse allo “sgabuzzino delle scope”, la Regione Valle d’Aosta ha proposto, fermo restando, a carico della Basilicata, le spese di gestione e manutenzione ordinaria del locale, quali pulizia, telefono, interventi di riparazione, ripristino, sostituzione e via discorrendo, il prezzo di 7mila e 200 euro a titolo di compartecipazione ai costi funzionali dell’immobile. Affare fatto, anzi di più: i 21,00 metri quadri bloccati per 6 anni. Anche perchè dalle «indagini di mercato» pare che 21 mq a Bruxelles a quel prezzo, proprio non si trovino. Dal dicembre del 2018, si votò poco dopo per le regionali lucani, la Regione Basilicata, a seguito della cessazione del precedente rapporto di locazione, è rimasta priva di una sede di rappresentanza a Bruxelles di collegamento con l’Ue. Adesso, grazie alla Val d’Aosta, a oltre 3 anni dalla vittoria del centrodestra, la sede istituzionale, ce l’avrà.