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GIORDANO LA SPUNTA GRAZIE AL CDX CHE VA DIVISO E INCORONA IL 5 STELLE

È necessario allargare perché il Pd con queste elezioni apre il laboratorio per le prossime comunali e regionali

Le elezioni provinciali le vince Giordano, sindaco di Vietri di Potenza, esponente dei cinque stelle, supportato dal Partito Democratico. La strategia di La Regina è risultata elettoralmente vincente nello scontro fratricida a sinistra, pur minoritario e lacerato, il Partito Democratico è riuscito ad impedire che il Presidente della Provincia fosse un uomo di sinistra o un leghista. Una vittoria che può essere la prima mossa di una strategia finalizzata ad ottenere la vittoria alle elezioni regionali, allargando il campo del centro-sinistra ai cinque stelle. Presidente della Provincia e candidato sindaco di Potenza ai Cinque Stelle e candidato Presidente della Regione al Partito Democratico, in un campo largo che potrebbe escludere i centristi di Italia Viva- Azione oppure costringerli a convergere verso l’operazione che potrebbe portare la sinistra a competere con il centrodestra alle prossime elezioni regionali. Una strategia che potrebbe anticipare quella prossima ventura del centro-sinistra nazionale ma che potrebbe anche essere una vittoria di Pirro.

AZIONE-ITALIA VIVA SE LA GIOCA Il calcolo dei voti ponderati è un gioco complesso che poco è attinente alla democrazia diretta ma che consente di avere un’idea più o meno nitida della rappresentanza territoriale dei singoli partiti. Sinisgalli ottiene 252 voti “unitari”, soltanto 7 in meno di Giordano, il candidato dei cinque stelle supera quello dei centristi grazie al voto “ponderato”, dei Comuni più grandi. Risultando primo assoluto nei piccoli Comuni e prendendo il 25% dei voti ponderati generali. Tant’è che sia Polese che Pittella nel fare gli auguri al nuovo presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, hanno evidenziato che con «Filippo Sinisgalli alla sua prima uscita pubblica, il Terzo Polo ha ottenuto uno straordinario, confermando la carica di questa squadra in vista degli appuntamenti elettorali futuri ».

DA UN PUNTO DI VISTA PRATICO In pratica laddove l’elezione dei Consigli Comunali è più politica, i consiglieri danno il voto al Presidente vincente dei Cinque Stelle, la miriade di liste civiche di sinistra votano per il candidato di Polese. La trasposizione di questo dato sul quadro delle elezioni politiche ci dice che, almeno per quanto riguarda il radicamento territoriale, Italia Viva è quasi alla pari del Pd e dei Cinque Stelle insieme. Se consideriamo che alle politiche il centrosinistra e i Cinque Stelle vanno separati e non sommeranno i voti, è evidente che la partita interna alla sinistra tra Pd e Pittella-Polese è tutt’altro che scontata. Alle politiche vota il Popolo direttamente e non i consiglieri comunali eletti nelle modalità più disparate ma se Pittella e Polese riusciranno a trasformare l’esercito di consiglieri comunali che hanno votato Sinisgalli in un esercito elettorale pronto a fare la campagna elettorale porta a porta in tanti piccoli centri potrebbero davvero essere competitivi con la coalizione costruita intorno al Partito Democratico.

IL CENTRODESTRA FRANA Se dovesse vincere le elezioni politiche in Basilicata la coalizione di centrodestra dovrà ringraziare soltanto Meloni, Salvini e Berlusconi. Laddove è necessario rimboccarsi le maniche e lavorare veramente il centrodestra lucano è assolutamente fallimentare. La lotta a sinistra ha fatto passare in secondo piano la frattura nel centrodestra, laddove Forza Italia ha candidato Campanella e la Lega Genzano, mentre Fratelli d’Italia non è stata neanche capace di presentare una lista o di trovare un accordo elettorale. Pasquale Pepe, candidando Genzano e ottenendo 247 voti assoluti, pari a 22.640 voti ponderati, ha dimostrato la sua capacità di radicamento sul territorio e la sua presenza nei Comuni grandi e piccoli. Ha perso le provinciali, ma può recriminare sulla scelta isolazionista di Forza Italia e sull’assenza di Fratelli d’Italia. Il centrodestra unito avrebbe vinto contro una sinistra divisa ma avrebbe perso se il centro-sinistra si fosse presentato unito. Segno evidente che, a distanza di tre anni dalla vittoria di Bardi alle elezioni regionali, la classe dirigente locale del centrodestra ancora non è riuscita a penetrare e controllare il territorio frammentato della provincia di Potenza. Il centrodestra è maggioritario soltanto nelle città più grandi, avendo vinto a Melfi (sostenuto anche da Italia Viva) e Potenza ma si liquefà negli altri Comuni, segno evidente che non è in grado di comprendere la complessità del nostro territorio. Se vuole continuare a vincere deve, dunque, allargare ma sul serio.

IL FALLIMENTO DI FRATELLI D’ITALIA Durante la fase di formazione delle liste e durante la campagna elettorale Fratelli d’Italia ha vissuto un cambio di guida alla segreteria provinciale, Caiata ha lasciato il posto Giuzio alla guida del Partito a Potenza. Il fallimento politico del primo partito italiano a Potenza ha quindi una paternità diffusa e delinea la totale mancanza di strategia da parte dei dirigenti locali. Fratelli d’Italia non ha presentato la lista, non ha dato indicazione di voto verso Genzano o verso Campanella anzi ha tenuto a precisare che nessuna delle due candidature fosse espressione di un accordo politico. Alla base di questo suicidio elettorale da un lato la totale mancanza di strutturazione territoriale di un Partito che non ha eletto consiglieri comunali in città come Melfi, Rionero, Venosa, Lavello dall’altra la protervia di di chi ha impedito al partito di ipotizzare qualsiasi accordo che non partisse dalla candidatura del proprio pupillo alla Presidenza della Provincia. Una richiesta legittima da parte di FdI ma che il partito non è stato in grado di difendere né di proporre seriamente, considerato che la mancanza di eletti sul territorio e le scelte suicide che ancora tengono in un limbo qualsiasi ingresso che non sia gradito al segretario Giuzio, rendevano evidentemente spuntata l’arma di una candidatura autonoma. Ci si dovrebbe chiedere come sia possibile che un Partito così importante che potrebbe esprimere il prossimo Presidente del Consiglio sia così incapace di gestire il territorio. Fratelli d’Italia dopo le elezioni potrebbe avere i numeri elettorali per rivendicare la Presidenza della Regione Basilicata, ma tante situazioni sospese come quella dell’ingresso di Vigilante a Potenza (sospeso perché non gradito a chi doveva consegnare il vice sindaco della città a Michele Napoli) presentano sul territorio un partito dai piedi di argilla.

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