GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA ALLA SEPSI
Caratterizzata da un’abnorme risposta infiammatoria dovuta ad infezione. In Italia colpisce 60.000 l’anno
Si celebra oggi la Giornata mondiale per la lotta alla sepsi – World Sepsis Day. Mettere in luce tutti i rischi e le complicanze dovute alla sepsi è fondamentale, poiché ancora oggi è una delle maggiori cause di morte o disabilità.
Il Ministero della Salute rende noto che ogni anno nel mondo si rilevano circa tra 47 e 50 milioni di casi di sepsi, di cui l’80% al di fuori di un ospedale. Inoltre, il 40% dei casi di sepsi riguarda bambini di età inferiore ai 5 anni.
Accrescere la consapevolezza sulla sepsi a livello globale e sensibilizzare la popolazione su cause e sintomatologie, può aiutare a riconoscerla e a prevenire disabilità e decessi.
Nella lotta, cruciali si sono dimostrate le misure di prevenzione e profilassi delle malattie infettive, attraverso adeguate misure igieniche e campagne vaccinali.
Fondamentale è avere la consapevolezza che ci troviamo di fronte ad una patologia tempo-dipendente dove l’esito clinico dipende dalla rapidità nel riconoscimento e dall’efficacia del trattamento. La mortalità aumenta del 7% ogni ora senza un trattamento antibiotico adeguato.
La sepsi è caratterizzata difatti da una abnorme risposta infiammatoria dovuta ad un’infezione. In Italia colpisce almeno 60.000 persone ogni anno.
La sepsi è un’infezione generalizzata che può interessare uno o più organi e che può arrivare a comprometterne la funzionalità. Spesso è dovuta al passaggio nel circolo sanguigno di microrganismi che provengono da altre sedi colpite da infezioni.
Può colpire chiunque, anche se i soggetti maggiormente esposti sono coloro che presentano un abbassamento delle difese immunitarie (bambini, anziani ma anche persone il cui sistema immunitario è compromesso da altre malattie o terapie farmacologiche).
La sintomatologia può variare in base al tipo di germe responsabile, alla localizzazione, e alla risposta dell’ospite. In generale l’infezione si preannuncia con febbre, accompagnata da brividi, ed aumento degli indici infiammatori. Quando il quadro clinico si complica, compaiono ipotensione, tachicardia, ipossigenazione periferica e anomalie della coagulazione.