IL RILANCIO DELLE IMPRESE LUCANE, AGENDA BASILICATA CHIAMA A RAPPORTO I CANDIDATI
Un confronto a più voci con i diversi schieramenti e le associazioni di categoria: al centro le necessità degli imprenditori e dei lavoratori
Far ripartire il mondo imprenditoriale lucano. Un mondo ricco di piccole imprese e artigiani che sono storicamente dei luoghi lucani, dove spesso si originano le esperienze del Made in Italy di maggior successo ma che purtroppo oggi come tutti vive una profonda crisi. Nasce da qui l’esigenza di un confronto a 360 gradi con i candidati alle prossime elezioni politiche, per parlare dei problemi delle piccole e medie imprese lucane per ascoltare le necessità delle associazioni di categoria e trarne spunto per le azioni del prossimo governo. Sostegni per i giovani imprenditori, sburocratizzazione, incentivi per la crisi energetica, riduzione dei divari territoriali e maggiore coinvolgimento delle associazioni di categoria nell’amministrazione condivisa per realizzare il Pnrr e le politiche pubbliche: questi i temi principali alla base dell’incontro che è stato organizzato presso la Camera di Commercio di Potenza da Agenda Basilicata, una associazione alla quale aderiscono Cia-Agricoltori, Confagricoltura, Copagri, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Agci, Confcooperative, Lega Cooperative. Le varie associazioni di categoria che aderiscono a Agenda Basilicata, hanno inoltre consegnato ai candidati un documento diviso per aree di intervento e settori, con una serie di proposte e di indicazioni sulle specifiche necessità e degli elementi di sviluppo delle diverse filiere. «Le imprese sono l’ossatura del nostro sistema economico a dirlo sono i numeri e livelli di occupazione». A sottolinearlo Di Stefano portavoce di Agenda Basilicata Impresa che ha aggiunto: «Delle circa 50mila imprese della Basilicata circa 49mila sono di piccola e media dimensione, quindi la stragrande maggioranza dell’imprenditoria diffusa da quella agricola all’artigianato ha queste caratteristiche ». «Noi puntiamo molto all’attenzione della politica perchè abbiamo due livelli di esigenze- ha spiegato. La prima, di essere aziende diffuse sul territorio con grandi capacità produttive e occupazionali. La seconda è che vogliamo essere competitivi. Abbiamo almeno quattro temi importanti su cui vogliamo puntare: la sburocratizzazione e la semplificazione, il lavoro composto non solo da occupazione ma anche da formazione specialistiche, la fiscalità amica in un momento in cui c’è una profonda crisi, e poi abbiamo bisogno di infrastrutture è certificato che in Basilicata è più difficile fare impresa per le difficoltà legate ad un settore da troppo tempo abbandonato». Sull’agricoltura e agroalimentare le associazioni delle Pmi lucane chiedono, di agevolare il sistema di modernizzazione del comparto attraverso piani di produzione e servizi, la risoluzione delle urgenze sull’assetto idrogeologico, puntare sul turismo rafforzando l’interlocuzione con l’università e con gli enti di ricerca, con uno sguardo rivolto all’impresa agricola diffusa. Sul fronte dell’artigianato e del commercio, gli imprenditori hanno proposto sostegni per la riconversione e la costituzione di una agenzia per le imprese di vicinato, il tutto legato da un filo univoco di cooperazione anche con interventi speciali di cooperazione di comunità. «Sono queste le richieste che facciamo a coloro che devono prendere le redini di questo Paese per dare attenzione al sistema produttivo in generale, ma anche a quello che è il Mezzogiorno con le sue oltre 200 mila pmi» conclude Di Stefano. I candidati che hanno aderito all’iniziativa, ascoltando le richieste delle associazioni sono stati: Vito De Filippo, Enzo Amendola e Francesco Pietrantuono per la coalizione di centro sinistra, Gianni Rosa, Antonio Mattia, Michele Casino e Francesco Cannizzaro, per il centro destra, Viviana Verri e Antonio Materdomini per il Movimento 5 stelle, Luciano Cillis, per impegno civico e Mario Polese per il terzo polo.