SPERANZA PD PER AMENDOLA
Lucania crocevia della politica italiana, la fiche per il rientro del ministro nei dem: non Bonaccini, ma il sottosegretario all’apice. Da paracadutato in Basilicata, a concorrente per la segreteria nazionale per il dopo Letta.
Da candidato paracadutato a segretario nazionale del Pd eletto in Basilicata. Uno scenario possibile per il sottosegretario Enzo Amendola impegnato in una serrata campagna elettorale nei paesi lucani che lo vede spesso nei talk nazionali intervenire sui temi dell’Europa. Il possibile risiko democrat deriva da un retroscena di Ettore Maria Colombo scritto per il Quotidiano nazionale, testata sempre ben informata sui fatti interni del Pd per la radicata diffusione che il giornale ha nelle regioni rosse Toscana ed Emilia Romagna contemplando i dorsi locali di Nazione e Resto del Carlino. Il titolo è eloquente: “Il dopo- Letta è già iniziato. Nel Pd tira aria di congresso. Bonaccini e Amendola in pole”. Letta in bilico rispetto ad un risultato elettorale negativo non è una novità. Bonaccini papabile neanche. Tra gli aspiranti invece saltano fuori i nomi dei sindaci di Bari De Caro e di Firenze Nardella. Si aggiungerebbe anche un primo cittadino dell’Italia centrale che resta senza nome. La vera novità sarebbe rappresentata proprio dal sottosegretario Amendola, draghiano, moderato di provata fede atlantista, ma molto di sinistra. Proviamo a capire meglio lo scenario. Prima questione. Letta deve andar male ma avrebbe il gruppo parlamentare dalla sua parte. Bonaccini è in campo da tempo. Nardella sta in disparte. Gli altri due sindaci non hanno molte speranze. Amendola sarebbe in pista a sua insaputa (a meno che qualcuno dei suoi non abbia fatto arrivare il soffietto al giornalista in questo modo per meglio costruire la mossa politica). Il percorso non è scontato. Si dovrebbero mettere in fila: dimissioni di Letta, voto degli iscritti, primarie e voto in Assemblea. Molti grandi capi corrente guardano con attenzione ad una segreteria Amendola. A partire dal ministro Franceschini che punta sempre sul cavallo vincente. Ma la soluzione piace anche all’ala sinistra del partito declinando Orlando, Zingaretti, Cuperlo, il gran manovratore Bettini e poi anche il Psi e Articolo 1. L’articolo riporta anche un virgolettato anonimo in cui si spiega che Amendola è l’unico che unisce tutti e può fermare Bonaccini che avrebbe il sostegno di Base riformista, area contaminata da molto renzismo. Il giovane Provenzano, che era stato considerato in prima battuta, avrebbe perso molte quotazioni come antagonista del governatore d’Emilia. I grandi elettori puntano su Amendola per svariati motivi: sarebbe il primo segretario dem meridionale, ha buone relazioni con Quirinale, Draghi, Unione Europea, Pse, la sua concezione economica funzionerebbe anche al Nord, viene dalla Fgci di Zingaretti e unisce sostenitori di Ditta e compagni. Un eventuale scenario con Amendola segretario nazionale eletto in Basilicata aggiungerebbe un altro fattore rilevante per la nostra regione. Nel dopo elezioni il lucano ministro, Roberto Speranza, al netto dei risultati, è molto prevedibile rientri nel Pd, recitando un ruolo di primo piano nel dibattito e nelle scelte di una nuova segreteria. Considerati i buoni rapporti con Amendola come escludere che il parlamentare eletto in Basilicata non goda dell’endorsment del politico lucano più affermato anche se votato in Campania? Per il Pd lucano prossimo venturo sconquassato dalle vicende elettorali potrebbero essere tutte condizioni di vantaggio nella ricostruzione di un partito alle ricerche di nuove coordinate e nomenclature. Intanto c’è la campagna elettorale da chiudere nei suoi ultimi dieci giorni decisivi. Amendola continua con il suo cavallo di battaglia della sfida televisiva all’assessore Latronico sul tema aiuti energetici all’imprese. Ieri il capolista del Pd ha girato un video davanti un’area produttiva lucana diffondendolo sui suoi social e affermando: «Da 10 giorni chiedo all’assessore Latronico un incontro sul tema caro energia per gli aiuti alle imprese. L’assessore non risponde». Poi il candidato del Pd sta alla cronaca che riguarda il centrodestra lucano di governo affermando: «Oggi comunicano una delibera da 10 mln di euro di investimenti su rinnovabili e contenimento energetico delle imprese. Un po’ tardi, e soprattutto insufficiente come misura». Quindi insiste: «Ribadisco l’invito a un confronto pubblico, non voglio fare polemica, voglio offrirgli una soluzione. La mia proposta è la deroga sugli aiuti di stato. Diamo una mano alle imprese della Basilicata, non è campagna elettorale, è la vita delle imprese, dei lavoratori e del futuro di questo territorio». Il confronto con Latronico è evidente che non ci sarà, ma Enzo Amendola, papabile segretario nazionale del Pd a forte trazione lucana, insiste sul punto che porterà avanti fino alla vigilia del giorno di riflessione prima del voto.
Paride Leporace