CRESCE L’ENTUSIASMO ATTORNO AL TERZO POLO
A Matera nonostante la Meloni in una piazza a pochi metri i cittadini rispondono presente all’evento della lista Italia Viva-Azione
Torna a Matera la lista Italia Viva-Azione. Lo fa ad una settimana dal voto, in una domenica dove in una piazza a pochi metri dal Cine Teatro Guerrieri si sta allestendo il mega palco per l’arrivo della leader di FdI Giorgia Meloni. La sfida appare un pò come Davide contro Golia. Infatti nonostante gli autobus di seguaci accorsi per la Meloni il Cine Teatro in piazza Veneto ha fatto quasi il tutto esaurito. Un risultato non da poco, per una lista di candidati che in molti davano perdente ancora prima di vedere alla prova dei fatti. Ma se l’entusiasmo che si respira agli eventi sarà proiettato nei seggi elettorali del prossimo 25 settembre più di qualcuno probabilmente dovrà ricredersi. Non è ancora chiaro a chi Il Terzo Polo tra Pd e 5Stelle toglierà voti. Certo è che tra i simpatizzanti accorsi ad ascoltare i candidati lucani a Matera molti rappresentavano quella fascia di “indecisi” al voto che al richiamo di “Io voto lucano” lo slogan del Terzo Polo per una lista al 100% lucana hanno deciso di rispondere presente. E così ieri sul palco, nell’evento organizzato da Luca Braia candidato per l’uninominale alla Camera, erano presenti anche Mario Polese, capolista per il plurinominale alla Camera e Antonio Dibiase, e i candidati al proporzionale al Senato rispettivamente Marcello Pittella e Antonia Maria Fidanza.
IO VOTO LUCANO, LO SLOGAN CHE VINCE Non è una sorpresa che ai lucani non è andata giù la scelta di vedere tra le liste di alcuni partiti, tanto di destra quanto di sinistra, candidati non lucani. Personaggi politici che probabilmente avevano conosciuto la Basilicata solo tramite una cartina geografica, senza però mai visitarla. Il Terzo Polo sulla sua lista ha fatto una scelta ben precisa: tutti candidati al 100% lucani. Il tema è stato rimarcato sul palco come ha tuonato il segretario regionale di Azione Donato Pessolano: «Hanno candidato persone non lucane perché non hanno una classe dirigente locale all’altezza. Torniamo ad essere artefici del nostro destino». «Come partito e come coalizione ci stiamo concentrando ad andare sul territorio, in quei comuni che vengono solo visitati da pochissimi candidati – ha aggiunto Pessolano-. Noi lo stiamo facendo da tempo e continueremo a farlo anche in questa settimana. Vogliamo portare le nostre proposte e mettere al centro il rilancio della Basilicata ». A fargli eco anche Mario Polese: «Il nostro è un messaggio di grande coesione territoriale, sociale e istituzionale. Siamo ritornati a Matera, da dove abbiamo deciso di aprire la nostra campagna elettorale perchè crediamo che la rappresentanza territoriale sia un valore aggiunto. Solo una Basilicata unita può reggere i propri confini dalle aggressioni esterne, quello che le altre forze politiche stanno perpetrando nei confronti della rappresentanza della Basilicata. Una regione che ha visto dimezzarsi il proprio numero dei parlamentari, da 14 a 7, rischia di eleggere 4-5 parlamentari non lucani che non potranno quindi occuparsi degli interessi della Basilicata rispetto a come, con pregi e difetti potremmo fare noi che siamo lucani e che abbiamo esperienza ». «Vogliamo rappresentare la Basilicata e i suoi problemi per battere i pugni a Roma e trovare le giuste soluzioni» ha concluso Polese. Della stessa idea anche Luca Braia che ha rimarcato: «Io Voto Lucano per me, Marcello Pittella Mario Polese Antonio Dibiase Antonietta Fidanza Mariangela Guerra Antonella Zambrino non è solo uno slogan. È l’essenza di ciò che la nostra regione merita: che a rappresentarla sia chi conosce ogni centimetro del suo territorio, nella provincia di Matera come di Potenza, perché lo vive ogni giorno ascoltando le istanze delle comunità. Il 25 settembre Italia Viva e Azione sono la scelta giusta. Per la Basilicata e per il Paese che ha bisogno di forze moderate, riformiste, liberali, che hanno competenza e responsabilità per lavorare al bene comune». Anche per Marcello Pittella «è inaccettabile che non vi sia un candidato utile nelle liste, tolta la nostra rappresentatività, di esponenti materani. Le sorti di questa regione non possono essere affidate a chi consegnano una delega in bianco che si prende solo in campagna elettorale e poi se ne va. Siamo convinti che serva un voto utile per sostenere la lucanità, il territorio, la dignità, il coraggio e la cultura del garantismo fatta da persone che amano questo territorio e non da chi depreda e poi se ne va. Non è più tempo di questo ».
CONTRO LETTA FULMINI E SAETTE La voce dei candidati oltre che sui temi caldi della regione come sanità, gas, infrastrutture e crisi dell’automotiv, si è soffermata anche sugli avversari politici. Era inevitabile che nella giornata di ieri il Terzo Polo non replicasse alle accuse mosse dal segretario nazionale de Pd Letta che giunto a Potenza ha attaccato senza mezzi termini l’ex compagno Marcello Pittella, candidato del Terzo Polo. Il segretario dem sulla scelta di Pittella di lasciare il Pd dopo i due veti giunti alla sua candidatura ha tuonato: «Non c’è molto da aggiungere su chi considera il Partito democratico come un autobus e fa politica soltanto quando viene candidato». L’attacco di Letta non è passato inosservato, anzi. Il primo a reagire ieri è stato il segretario di Azione Pessolano che ha voluto subito mettere in chiaro: «Lui ha definito i partiti un autobus ma probabilmente alla guida dell’autobus del Pd c’è un autista sbagliato. Il suo autobus non solo si è fermato ma vede molti scendervi, si chieda perchè». Non poteva non fare la sua precisazione anche Marcello Pittella, la persona direttamente chiamata in causa da Letta, che ha definito il Pd «più che un autobus il taxi privato di qualcuno che aveva smarrito la strada. Perchè uno dei requisiti per la candidatura è la coerenza. E se proprio autobus lo dobbiamo immaginare io lo vedo come questo di oggi: con la gente». L’ex governatore lucano ha definito il suo ex partito «una finta casa democratica, considerato che il suo obiettivo è sempre stato quello di candidare fedelissimi e svuotare gli organismi territoriali di ogni potere. Io sono contento di non avere il loro stesso convincimento ». M.