NON ANDARE A VOTARE È SBAGLIATO, MA CI VUOLE UNO SCATTO D’ORGOGLIO
Aldo Michele Radice, già presidente del Consiglio regionale, sul territorio «colonizzato»
Il sentimento più diffuso nei confronti di questa prossima competizione elettorale è quello di disertare le urne. Niente di più sbagliato sebbene io stesso nei giorni scorsi ho lamentato sulla stampa questo sistema elettorale castrante e penalizzante per la regione Basilicata. In via di principio non si può rinunciare ad un sacrosante e civile diritto-dovere di esercitare il voto, a maggior ragione quando si vuol dare per scontato e prefigurato altrove il risultato elettorale per questa umiliata e depredata regione. Occorre però uno scatto d’orgoglio forte e ragionato, che non si blocchi un attimo dopo il 25 settembre, ma che abbia la capacità di prefigurare un percorso politico aggregante ed in grado di superare le tante stupidità politiche e i tantissimi dissapori personali, che hanno caratterizzato la fase pre elettorale ed elettorale di questa inopportuna e ingiustificata competizione, in massima parte nel campo del centro sinistra nazionale e regionale. Mezzogiorno Federato dunque lavorerà in tal senso e sosterrà i candidati lucani (anche se molti candidati esterni saranno inevitabilmente trascinati se pur non votati) e quelle forze politiche che abbiano a cuore il bene di questa mortificata Basilicata per proporre un’alternativa credibile e non raffazzonata e per riconquistare una Regione spenta, colonizzata, ed oggi rappresentata massimamente da eletti esterni (3 o 4) a fronte, è bene ricordarlo soprattutto a noi stessi lucani, dei Saverio Nitti, Emanuele Gianturco, Emilio Colombo, Vincenzo Verrastro, Nino Calice, Elvio Salvatore, Carmelo Azzará, Romualdo Coviello, Nicola Savino, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.