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CONFRONTO E SCONTRO DI PESO TRA I CANDIDATI PITTELLA E MATTIA

Oltre il giardino tra i 2 vecchi rancori e nuove divergenze

A “Oltre il giardino” confronto-scontro di peso tra Marcello Pittella del Terzo Polo e Aldo Mattia di Fratelli d’Italia. Assente, purtroppo, per impegni coincidenti, Sergio Forte di Più Europa ancorato allo schieramento del centrosinistra. Toni fermi e decisi tra i due contendenti: Pittella politico puro e Mattia che da Coldiretti ha scelto di sentire la chiamata a destra dove batte il suo cuore politico. E proprio sul ruolo dell’associazione agricola una prima contesa si è aperta sulle precedenti regionali quando il presidente di Coldiretti, Piergiorgio Quarto, decise di schierarsi con il centrodestra. Tutto corretto secondo Mattia (che ha convinto Quarto nella scelta) e giù strali da parte di Pittella che ha affermato che la campagna elettorale non finisce il 25 settembre, ma prosegue subito dopo con sguardo alle prossime regionali che sono già in obiettivo. Candidato schietto e autentico Mattia. Sulla misura del gas non ha avuto remore a contestare le scelte del governo regionale del centrodestra lucano sul mancato sostegno alle imprese: «Come ho fatto in agricoltura la questione delle infrazioni si risolve trattando con l’Europa ed è quello che farò, se eletto adoperandomi, per la Basilicata e il nostro Mezzogiorno». Ovviamente Pittella ha duramente bocciato la politica energetica della Regione: «Si dovevano fare bandi dedicati per le imprese e i cittadini. Bardi, che ha fallito, prende il quadruplo di royalties in più del mio periodo per le contingenze della guerra». Mattia ha respinto le etichette che gli sono state affibbiate da presunto paracadutato sentendosi lucano in conseguenze del lavoro svolto in Basilicata nell’ultimo lustro. Pittella ha insistito sui candidati del territorio che vivono, conoscono le questioni di ogni paese. Mattia ha rintuzzayo sollevando la questione di chi sta operando in modo trasversale sulle due schede scambiando voti tra Camera e Senato. Sul caso Cicala e quelli che sono saltati sul carro di Fratelli d’Italia all’ultimo minuto, Mattia sminuisce lasciando intendere che una dichiarazione non lascio spazio agli avventurieri dalle molte maglie. Pittella invece risponde a Letta e al passaggio che a lui ha dedicato a Potenza: «Mi accusa di aver preso un bus per cambiare partito. ma Letta guardi con attenzione che il suo bus si sta svuotando dei molti che scendono, così quel bus è diventato un taxi privato per qualche suo amico» (De Filippo?). Scintille anche sul nucleare. Mattia favorevole ad oltranza. Pittella invece nettamente “no nuke” in ragione dello spirito di Scanzano strettamente legato ai destini della Basilicata. Sullo spopolamento Mattia chiede strade. Proposta bocciata da Pittella consapevole che non è la soluzione perché «i piccoli paesi hanno bisogno di politiche strutturali legati a fondi regionali e nazionali». Altri fronti contrapposti. Il reddito di cittadinanza che Mattia ligio al suo partito vuole abrogare pensando di creare più lavoro. Pittella invece favorevole chiedendo solo di riformarlo e rivendicando di aver inserito da presidente della Regione il Reddito minimo di inserimento. Anche sul Pnrr divergenze opposte. Mattia in linea con Meloni lo vuole abolire, Pittella lo ritiene uno strumento indispensabile. Draghi per Mattia «ha fallito» mentre per Pittella «il miglior italiano che abbiamo avuto negli ultimi tempi». Mattia ha dichiarato già di aver vinto. Pittella ha chiesto un voto al Terzo Polo che deve superare le deficienze di destra e sinistra. Una puntata decisamente scoppiettante.

Di Paride Leporace

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