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«NO ALLA CAMPAGNA ACQUISTI»

Il segretario regionale dei meloniani avvisa Re e fratello: «Non si confondano le politiche con le regionali». Dalla Lega in FdI, Quarto sbarra la strada all’ennesimo cambio casacca dei Cicala’s.

«Permettetemi di parafrasare il premio Nobel, Giorgio Parisi, e di prendere a prestito la sua teoria degli equilibri multipli per fare un auspicio che diviene invito a tutti i protagonisti di questa campagna elettorale ormai giunta agli sgoccioli. E proprio perché siamo giunti alla fase finale è necessario mantenere il dibattito nel giusto alveo della correttezza, evitando notizie tendenziose e pericolosi personalismi dettati spesso da diatribe datate e mai sopite. Se davvero vogliamo vivere, quanto meno provare ad iniziare a vivere una nuova stagione della politica fermiamoci ai dati di fatto, alla realtà, realtà che, purtroppo, non vede la nostra regione in una situazione di particolare favore, tutt’altro». Lo afferma Piergiorgio Quarto, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e consigliere regionale. che aggiunge: «Facciamo, quindi, ordine nel caos che sta regnando nel nostro microcosmo e che concerne tutti i settori socio-economici. Lo possiamo fare trovando un equilibrio tra le varie forze politiche che, ognuna per la propria parte, devono prima di tutto badare essenzialmente alla risoluzione dei problemi che attanagliano cittadini e territorio -continua- . E questo doveroso tentativo lo devono fare anche le forze sociali, quelle datoriali e, last butnotleast, la stampa. Per un momento mi svesto dai panni di coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e ricordo a tutti che, intanto, il 25 settembre andremo a votare per la ricostituzione del Parlamento della Repubblica, per la elezione dei rappresentanti alla Camera dei deputati ed al Senato della Repubblica». Il meloniano entra poi nel vivo dei programmi elettorali al centro di questa campagna elettorale: «E allora facciamo la giusta cernita tra i vari programmi presentati che riguardano l’Italia tutta e sicuramente la Basilicata in quanto parte integrante di un sistema paese che attraversa una fase storica di grande difficoltà. Fermiamoci, dunque, sull’immediato, sulle problematiche da affrontare e risolvere subito. Nelle dinamiche della politica poi, è ovvio che rientrino attese, speranze, anche personali, ma senza farne principale argomento di apparentamento con una competizione elettorale che deve vedere una svolta nella logica fin qui adottata di governare ed affrontare le tante criticità. Non confondiamo elezioni parlamentari e prossime competizioni politiche locali, non utilizziamo questo passaggio politico per cercare un diverso, migliore non si sa, posizionamento politico, per cercare di ottenere tornaconti personali, per tentare di gettare le presunte basi di un nuovo governo regionale. Se vogliamo far tornare i cittadini alle urne, parliamo loro di come intendiamo risollevare il loro tenore di vita caduto, almeno per tante, troppe categorie, davvero in basso, non tediamoli con numeriche argomentazioni sui componenti dei futuri gruppi in Consiglio regionale, con i prossimi, sempre presunti scenari politici legati ancora una volta alla mera gestione del potere. Riconosciamo, una buona volta, che i problemi del Paese sono quelli della Basilicata e che esiste un obiettivo solo, quello di risolverli, con ricette diverse certo, altrimenti non ci sarebbero i partiti e non staremmo qui a confrontarci sui possibili e più pregnanti rimedi, un obiettivo solo che non può divergere dal raggiungimento del bene comune, diminuendo il più possibile quegli squilibri di classe e di categorie sociali che hanno di fatto allontanato i cittadini, i lucani dalla politica». Proprio in questi giorni il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, fratello del presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, ha annunciato di lasciare la Lega e ha invitato a sostenere il partito della Meloni alle imminenti elezioni politiche. Subito si è aperta l’indiscrezione su una possibile frattura con Bardi all’indomani del voto del 25, con un rimpasto di Giunta considerato necessario visto la nuova composizione numerica dei partiti. Quarto però ha voluto stoppare possibili fughe in avanti. «Il ruolo di un dirigente di partito, del primo responsabile a livello regionale è quello di portare avanti con ferma convinzione ideali e prese di posizione del proprio schieramento politico, di illustrare per poi porre in essere le soluzioni più opportune individuate per dare risposte vere ai bisogni ed alle istanze della gente. Ma il compito del coordinatore regionale è anche quello di evitare comportamenti dissennati e cercare di ritessere una tela consistente tra la politica e la gente, una tela in cui ogni filo ordito componga una trama uniforme e compatta. Ricreare le condizioni per poter governare quindi, e cogliere l’importante momento delle elezioni parlamentari quale opportunità per ripartire anche a livello regionale. E’ evidente che questo non esula dall’esito del risultato elettorale, ma non bisogna porre come priorità e primo punto del proprio programma, del programma cioè, di ogni singolo candidato o esponente politico il suo posto in un gioco delle parti destinato a peggiorare una situazione già grave. Bene comune dicevamo, proprio quello da troppo tempo dimenticato e che sembra essere divenuto una “strana” condizione di difficile raggiungimento, ma che, viceversa, deve indirizzare il percorso di ogni forza politica. Siamo ancora nel pieno di una competizione elettorale, la campagna acquisti lasciamola a tempi si spera migliori» conclude Quarto.

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