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CASO FUINA, REAZIONE SCOMPOSTA

ll Commissario pugliese della Lega lucana nega l’evidenza e bolla la notizia come «carta straccia»

Si dice che lo struzzo, quando si mette paura nasconde la testa sotto la sabbia per non vedere il problema ed il comunicato stampa congiunto di Pepe, Marti e Fuina sembra imitare la strategia difensiva dello struzzo e finge di non vedere ciò che è sotto gli occhi di tutti. O, meglio, ciò che è nello smartphone di tanti: dal cellulare di Rocco Fuina sono stati inviati messaggi tramite WhatsApp con i quali chiedeva il voto alla Camera per Pepe e al Senato per Pittella. È il segreto di Pulcinella, gira sui telefonini di centinaia di persone, è di dominio pubblico in Basilicata. Per i dirigenti leghisti basta negare un fatto affinché non sia mai esistito? Ne prendiamo atto, ne siamo contenti e ci mettiamo l’anima in pace. Se la Lega vuole, possiamo anche dire che non è mai accaduto e che quel messaggio non è arrivato anche a noi, che non lo abbiamo ricevuto, che non ha girato tranquillamente nelle chat come se fosse normale? Certo se fossimo un giornale al servizio della Lega lo faremmo, ma noi siamo al servizio dell’informazione, ci sforziamo di essere liberi e crediamo che se un dirigente della Lega invita a votare Pittella il problema è della Lega e lei dovrebbe risolverlo.

CARTA STRACCIA

Nel nascondere la testa sotto la sabbia la Lega scalcia e parla di «carta straccia» evidentemente riferendosi alla nostra testata. Purtroppo per loro, il nostro giornale ha scelto come via prioritaria la distribuzione dell’edizione digitale e non può diventare carta straccia ma certamente non denota una cultura liberale chi insulta i giornali che riportano le notizie (peraltro di dominio pubblico). Non ci faremo sicuramente intimidire da questi toni e da questo linguaggio che, per amore di educazione, definiamo veemente da cui traspare tutto il nervosismo di chi è stato scoperto con le mani nella marmellata.

LA DENUNCIA DI CAPPIELLO

Non tutti ricordano che al termine delle elezioni politiche passate, il fondatore della Lega in Basilicata, Antonio Cappiello, denunciò una cosa simile evidenziando lo scarto di voti che c’era tra la Camera e il Senato in provincia di Potenza e da cui dipese la non elezione di Cappiello. In quel caso la vicenda finì nel dimenticatoio schiacciata dall’entusiasmo per l’elezione di Pepe al Senato e dal successo della Lega in Basilicata. Evidentemente Cappiello aveva ragione.

I LEGHISTI AMANO PITTELLA

I leghisti, del resto, stanno subendo una vera e propria fascinazione verso Marcello Pittella. Non soltanto Antonio Cappiello ha fatto dichiarazione esplicita di sostenerlo, ma anche Vizziello e Zullino si stanno adoperando a favore del guerriero di Lauria. Forse Rocco Fuina sperava di poter tener nascosta questa relazione, come un amante nei confronti della moglie. Come nelle migliori tradizioni, però, un messaggio di troppo è stato scatenante per far scoprire il tradimento. Cose che capitano, così come capita che il tradito preferisca far finta di non vedere, succede nelle famiglie, questa volta è successo nella Lega.

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