7 COMUNI DEL MARMO PLATANO IN UN PROGETTO PILOTA CONTRO I GAS SERRA DA ANIMALI DA LATTE
Le amministrazioni: «Sarà stabilito un punto zero per verificare i risultati di una strategia di efficientamento»
Balvano, Baragiano, Bella, Castelgrande, Muro Lucano, Pescopagano e Ruoti: sono questi i 7 comuni del Marmo Melandro che hanno presentato il progetto sperimentale «Miti-Co2 Marmo-Platano» che ha come obiettivo una riduzione delle emissioni di gas serra, attraverso il cambio di alimenti nella dieta dei bovini da latte. Al progetto, «che mira a diventare modello di sostenibilità in Italia e in Europa», hanno aderito anche il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura, Centro di ricerca Zootecnia e acquacoltura come capofila, l’Ara, Associazione Regionale Allevatori di Basilicata, il Consorzio di ricerca Exo, l’Osservatorio per l’Ambiente Lucano e la Fondazione Medes. Il progetto, realizzato nell’ambito del Psr – Bando Sottomisura 16.5 Speciale Aree Interne, prevede «un sistema di crediti ambientali basato sulla mitigazione dell’impronta di carbonio nel comparto agricolo zootecnico-forestale, con ricadute positive per le sette comunità coinvolte, la mitigazione delle emissioni – spiegano- in- daga sulla impronta di carbonio associata all’uso di alimenti diversi nella dieta di bovine in lattazione, sperando di ricavare dati che testimonino una riduzione delle emissioni di gas serra». La quantità e la qualità dei foraggi e dei mangimi e il modo con cui sono somministrati agli animali può influenzare dunque in misura molto significativa l’emissione di metano enterico, derivante dalla fermentazione della fibra, che avviene in grandissima parte nel rumine. L’alimentazione influenza anche le emissioni di protossido di azoto. L’alimentazione del bovino è fondamentale per avere buone prestazioni economiche e ambientali. è importantissimo che l‘alimentazione sia sana ed equilibrata, perché influisce sul benessere degli animali e sulla salute dell’uomo. «Nel ciclo di produzione di un un gruppo di aziende agro-zootecniche sarà stabilito una sorta di punto zero per verificare i risultati di una strategia di efficientamento produttivo, il cui obiettivo sarà migliorare i processi – concludono- mantenendo inalterata la qualità dei prodotti e la redditività imprenditoriale».