E VENGO ANCH’IO? NO TU NO
TACCO&SPILLO
Il coordinatore regionale di FdI, Piergiorgio Quarto col suo lessico schietto e pieno d’iperboli campestri non ha certo usato giri di parole per stoppare l’ingresso del sindaco di Viggiano Amedeo Cicala che col suo salto di quaglia in salsa meloniana ha di fatto rottamato le aspirazioni elettorali di Pasquale Pepe, già senatore salviniano ed ormai testimonial d’eccezione del catastrofico fare leghista, su cui pure si continua ad avere la solita prosopopea e mai una salvifica autocritica. Eppure, al di là dei trascorsi di Quarto col centrosinistra, il suo rimbrotto verso trasformismi ed arrivi dell’ultima ora non solo ci piace, ma dovrebbe essere salutato come una difesa bella ed appassionata dell’orgoglio politico ed invece c’è chi come il capogruppo Francesco Lollobrigida non pensa che alla balcanizzazione dei fratellini sul centrodestra, facendo dell’accoglienza di disperati d’ogni parte un metodo di bulimia, malattia mortale che ha ridotto la Lega dal 34% delle europee a poco più di una cifra singola. Per intanto c’è da dire che la volata elettorale di Cicala non s’è proprio vista per FdI che nel frattempo ha segnato in Basilicata uno dei peggiori risultati d’Italia. Canta il grande Enzo Iannacci: “E vengo anch’io? No, tu no! Vengo anch’io? No, tu no!”.