RESA DEI CONTI IN CASA LEGA
Nonostante la non elezione, Pepe prova a mediare ma i numeri parlano da soli: ecco la mappa dei «traditori». Cariello chiede la testa di quelli che «hanno votato Pittella senza vergogna».
È il momento dell’analisi dei voti in casa Lega. L’ex senatore Pepe, in un video in cui “ci mette la faccia”, come è sua abitudine, esalta il risultato della Lega in Basilicata che è il più alto dell’Emilia Romagna in giù, ringrazia gli elettori e i supporter e volge lo sguardo verso il suo Comune che lo ha premiato con una percentuale che rivela l’amore che i suoi paesani hanno nei suoi confronti. Pensa al futuro Pasquale Pepe e si proietta nelle prossime sfide territoriali per il partito e per le istituzioni. È stata una grande cavalcata solitaria quella di Pepe, eletto a sorpresa alle scorse elezioni dopo aver lasciato Fdi per approdare al Carroccio, ha preso atto della difficoltà del momento leghista e si è proiettato verso la sfida. Il risultato finale non gli ha sorriso ma non si può dire che non si sia impegnato con tutte le sue forze.
CARIELLO CERCA VENDETTA
Al suo fianco lealmente è stato Pasquale Cariello, candidato alla Camera a servizio di Pepe, si è adoperato per supportare la Lega. Praticamente, insieme alla Merra, è stato l’unico vero supporter di Pepe, l’unico dei “big” leghisti che non si è risparmiato in questa difficile sfida elettorale. Senza diplomazia e con la rabbia in corpo, il consigliere regionale commenta sul profilo facebook del sindaco di Tolve, dicendo che è stata una grande battaglia e un grande risultato ma ora si deve ottenere la testa di quelli che occupano postazioni anche negli enti e hanno votato Pittella. Siamo stati i primi a riportare la notizia del messaggio mandato da Fuina con il quale si invitavano gli elettori a votare Lega alla Camera e Pittella al Senato. Pepe, Marti e lo stesso Fuina si sono affrettati a smentire ma, al di là del caso specifico, sembra evidente che la questione dei prenditori di ruoli nella Lega che hanno voltato le spalle esiste.
UNA PARTITA SOLITARIA
Al di là del caso Fuina, infatti, sono in tanti tra i leghisti a non aver fatto la battaglia come avrebbero dovuto. Dal nostro osservatorio non ci è sembrato di cogliere un impegno vero di Fanelli né di vedere mai Modrone in campagna elettorale, il flop leghista a Potenza ci dice, al di là di ogni ragionevole dubbio, che anche Guarente è rimasto a guardare, non abbiamo notato un gran movimento da parte di Aniello Crescenzi, nominato direttore all’Alsia in quota Lega. Certo Fanelli e Guarente almeno hanno fatto alcuni comizi con Pepe ma da un assessore alla sanità e dal sindaco della città capoluogo ci si aspetterebbe qualcosa in più. Senza scomodare il precedente di Antonio Potenza che alle elezioni politiche del 2008, da assessore regionale alla Sanità riuscì a prendere il 4% inventandosi una lista “Popolari Uniti” che esisteva soltanto in Basilicata, il peso elettorale di un assessore regionale alla Sanità non può ridursi ai comizi elettorali e alle inaugurazioni dei Comitati.
LA RESA DEI CONTI
Quello di Pasquale Cariello è soltanto il più autorevole degli interventi social che chiedono una resa dei conti. In molti tra i fedelissimi del Carroccio, infatti, hanno la percezione che troppi abbiano usato la Lega come un taxi su cui salire soltanto per farsi portare a destinazione. Basta scorrere facebook per accorgersene, i supporter leghisti sono tutti ad evidenziare la differenza tra chi c’è stato solo nei momenti buoni e chi, invece, è rimasto anche adesso.