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I 5STELLE CORTEGGIANO I DEM, L’ACCORDO RIUSCITO PER LA PROVINCIA DI POTENZA POTREBBE RIPROPORSI

Il sindaco Bennardi sarebbe in cerca di stabilità numerica. Il Pd starebbe vagliando ogni possibilità anche un appoggio solo su alcuni punti. Intanto chi si dice certa della sua stabilità all’opposizione è la consigliera Scarciolla: chieste le dimissioni dell’assessore Nicoletti sul caso della zona “Paip 1”

A una settimana esatta da oggi, il Consiglio comunale di Matera tornerà a riunirsi per la prima volta dopo le vacanze estive e dopo i grandi cambiamenti politici apportati dagli esisti elettorali delle ultime votazioni. Certo l’Amministrazione materana a trazione grillina, apparentemente non dovrebbe avere problemi di stabilità perché malgrado la debacle a livello nazionale del M5S che è uscito dimezzato dalle votazioni, la realtà dei pentastellati materani e della Basilicata di- ce tutt’altra cosa visto che in Lucania il M5S di Conte si attesta come primo partito. Tutto questo non può che rafforzare il sindaco Bennardi che però, a seguito della fuoriuscita dalla maggioranza dei due fondamentali consiglieri comunali Volt, fronteggia uno scenario di perfetta parità numerica, 16 a 16, con l’opposizione. Il voto del sindaco farà senz’altro pendere la bilancia delle votazioni dell’Assise dalla sua parte. Non si hanno dubbi nemmeno sulla fedeltà di Campo democratico, dei Verdi e dei Socialisti tutti schierati con Bennardi, ma basta un minimo errore o un imprevisto, che in politica è sempre dietro l’angolo, per far andare sotto la maggioranza. Un rischio quest’ultimo che l’Amministrazione materana non può correre ed ecco allora che tutti in queste ore stanno incalzando i pidiessini materani che salvarono Bennardi nell’ultimo consiglio comunale, per sapere se sono realmente in corso delle trattative cosiddette “precauzionali” con la maggioranza oppure essi restano fermamente all’opposizione. I dem in consiglio materano sono infatti tre Schiuma, Alba e Perniola e qualora entrassero in maggioranza potrebbero tranquillamente essere alla pari numericamente sia con i Verdi-Socialisti che con Campo democratico. È pur vero che le indicazioni che provengono dalla segreteria nazionale Pd, confermerebbero l’allontanamento preelettorale con il M5S voluto da Letta, ma questo è davvero acqua passata. Anche perchè a Potenza per la presidenza della Provincia ha fruttato bene l’accordo 5Stelle-Pd, con la vittoria di Giordano. Siamo così proprio sicuri che ai pidiessini materani non convenga entrare in maggioranza? Facendo questa mossa i dem potrebbero anche togliersi un sassolino dalla scarpa proprio nei confronti di alcuni assessori e consiglieri comunali di maggioranza che, di matrice centro sinistra, al momento delle votazioni comunali del 2020 decisero di voltare le spalle al Pd e di schierarsi con i Volt. Risposte certe ne avremo solo o da una dichiarazione dei dem o dal prossimo consiglio comunale. Nel frattempo chi ha già preso posizione è la consigliera comunale Cinzia Scarciolla che ha presentato una interrogazione che parte dalla constatazione che «il regolamento urbanistico approvato nel marzo 2021 ha completamente snaturata la zona “Paip 1” della sua funzione produttiva e artigianale, facendola diventare un “tessuto” talquale gli altri tessuti cittadini urbani. Ciò vuol dire – ha proseguito Scarciolla – che un cittadino che oggi ha un capannone nella “Paip 1” lo può buttare a terra e costruire al suo posto una palazzina dello stesso volume, e tutto questo può determinare la più grande speculazione edilizia degli ultimi 30 anni». Un errore gravissimo quello commesso dall’Amministrazione che, secondo Scarciolla «lo ha anche riconosciuto, ma non ha ancora apposto i giusti rimedi e ora è giusto che l’assessore Nicoletti si dimetta». «Le interrogazioni inoltre – ha concluso Scarciolla – devono arrivare in consiglio entro trenta giorni. Ebbene io la presentai il 14 luglio e l’amministrazione poteva metterla in calendario per la seduta del 5 agosto ma non lo fecero, poi ci fu la vacanza estiva e siamo arrivati a metà ottobre. Sono passati oltre tre mesi». Non è che la maggioranza ha un po’ di paura?

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