BARDI NON RIMUOVE GLI INDAGATI
Oggi in aula improbabile prova dei numeri con m5s che invoca la sfiducia e fdi sott’acqua. Etica, estetica e convenienze della politica: Cupparo in Consiglio non potrebbe votare.
Il Movimento Cinque Stelle fa sul serio, i tre consiglieri regionali hanno dichiarato la propria disponibilità a presentare la mozione di sfiducia al Generale Bardi. Per poterla presentare servono 5 consiglieri, sarebbe necessario che altri due consiglieri di minoranza si dichiarassero disponibili a farlo per poter iniziare le danze.
PD, ITALIA VIVA, AZIONE STAMPELLE DEL GOVERNO E FINTA OPPOSIZIONE?
Qui si parra’ la nobiltate di Partito Democratico, Italia Viva e Azione: sono la stampella del Governo, attendenti al servizio del Generale o fanno parte dell’opposizione? Al di là di ogni garantismo, non approfittare del momento di difficoltà della maggioranza per sfiduciarla significa essere parte della maggioranza. L’opposizione, quasi per definizione semantica, si oppone alla maggioranza e cerca di andare quanto prima ad elezioni per poter governare. Se il Partito Democratico, Italia Viva e Azione sono opposizione hanno il dovere di presentare la mozione a meno che non vogliano avvalorare la tesi secondo cui l’interesse allo stipendio sia maggiore di ogni interesse collettivo e ad ogni visione ideale.
ETICA ED ESTETICA DELLE ISTITUZIONI
Abbiamo sentito più volte da parte del Presidente il mantra della difesa di etica ed estetica delle istituzioni, abbiamo visto la sua tenuta da generale che si occupa di difendere il senso delle istituzioni. Tutto ciò oggi si rivela per essere soltanto una maschera moralista che copre il volto di chi fa di tutto per conservare il potere. Il Generale ha ancora nella sua Giunta un assessore colpito da misura cautelare e due assessori indagati per reati gravi contro la pubblica amministrazione ma non accenna neanche minimamente a rimuoverli, li lascia là malgrado siano accusati di reati gravi, malgrado uno dei tre sia sottoposto a misure cautelari che gli impediscono di svolgere il proprio mandato. Evidentemente l’etica delle istituzioni viene messa nel dimenticatoio quando si tratta di salvare la propria poltrona. Franco Cupparo resta assessore anche se sottoposto a misura cautelare, anche se non può andare in Giunta, anche se di fatto l’assessorato all’agricoltura è senza responsabile e senza guida. Dimesso due volte, due volte rimesso in sella, intoccabile anche quando sottoposto a misura cautelare è il vero inamovibile della Giunta Regionale. A difendere la sua poltrona oggi è il tecnicismo delle sospensioni, se resta assessore in Consiglio entrano due consiglieri regionali di Forza Italia, se l’assessore viene tolto dalla Giunta torna in Consiglio, dove non potrà partecipare alle sedute consiliari e non determinerà l’ingresso di un altro consigliere. In pratica l’etica e l’estetica delle istituzioni, il rigore morale dell’intransigente generale si riducono a preferire un indagato sottoposto a misura cautelare in Giunta, l’assessorato all’agricoltura senza guida al rischio di veder ridurre i numeri della sua maggioranza in Consiglio Regionale. Il destino dell’agricoltura lucana, l’etica delle istituzioni vale meno della conservazione della poltrona da Presidente. A febbraio di questo stesso anno il Direttore Generale di Arpab Antonio Tisci venne destituito per una probabile sanzione amministrativa, oggi restano in Giunta tre assessori indagati per reati puniti fino a dieci anni di cui uno sottoposto a misura cautelare. Il Generale e la sua corte hanno una strana scala di valori etici secondo cui una multa è più grave di una misura cautelare. Del resto il Generale dovrebbe anche chiarire perché nel febbraio del 2022 si preoccupava di destituire Tisci ma non faceva la stessa cosa con Spera, accusato già allora di reati gravi contro la p.a., gli stessi reati per i quali oggi subisce la misura cautelare. Non vorremmo scoprire, a distanza di mesi, che quel differente trattamento fosse in realtà dovuto alla differente autonomia tra i due e alla volontà dell’allora Dg Arpab di non sottoporsi alle ingerenze gestionali di Giunta e Presidente.
IL CENTRODESTRA TACE, FRATELLI D’ITALIA NASCONDE LA TESTA SOTTO LA SABBIA
Intanto il centrodestra non dice nulla, non prende posizione, il capogruppo di Forza Italia è in carcere, il Presidente della Regione e tre assessori su cinque sono indagati, un assessore e un consigliere sono sottoposti a misura cautelare ma il centrodestra non dice nulla. Evidentemente per Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia è tutto normale, è normale che si prosegua con un assessore sottoposto a misura cautelare, è normale che si vada avanti con tre assessori indagati e con il Presidente indagato è talmente normale che non se ne parla e non si prende nessuna posizione. Quello che stupisce è il silenzio della Meloni. Fratelli d’Italia sul rigore morale ha costruito la sua stessa crescita politica, si è attenuto a un codice etico altissimo ma oggi non parla, lascia che le cose vadano avanti senza prendere posizione. Il Partito del futuro premier, il principale partito italiano non dice niente sulla gigantesca questione morale che colpisce la Basilicata. A Fdi va bene che il Presidente della Regione sia indagato per il più grave reato contro la P.A.? Va bene che resti in giunta un assessore sottoposto a misura cautelare? Conoscendo l’azione di Giorgia Meloni siamo convinti che non sia stata correttamente informata, che il lavoro per la composizione del Governo Nazionale la tengano distratta rispetto alle vicende regionali della Basilicata e che chi di dovere non la stia informando bene. È soltanto il rigore morale di Fratelli d’Italia, la sua intransigente visione della politica che può salvare questa ragione dallo spiacevole teatrino di queste settimane. Intanto possiamo registrare che l’etica e l’estetica delle istituzioni del Generale Bardi valga molto meno di quella di Vito De Filippo, il secondo non esitò a dimettersi quando fu colpito da un’indagine per peculato, il Generale resta saldamente al suo posto come se tutto ciò fosse normale, non esita a tenere in Giunta un assessore che, sottoposto a misura cautelare, non può neanche andare in assessorato pur di non indebolire la maggioranza. Tutto normale in Basilicata, l’unica terra al mondo dove maggioranza e opposizione vanno avanti come se nulla fosse anche davanti a indagini e misure cautelari. Un clima di connivenza politica dal quale si salvano soltanto i cinque stelle, tutto il resto sembra un’unica grande marmellata.