MA LA SEL A CHE SERVE?
Il paradosso
«La Legge consente di sostituire chi viene sospeso», l’aveva liquidata così la questione dei consiglieri impossibilitati a svolgere la propria funzione perché limitati nella libertà personale il Generale Bardi. La realtà si è occupata di chiarire al generale che la sua previsione era sbagliata, la realtà ha sbattuto in faccia la sua forza quando ieri la maggioranza ha dovuto rinviare il Consiglio proprio perché sarebbe andata sotto con i numeri. I Piani Integrati Cultura possono aspettare, così come possono aspettare i problemi dell’agricoltura, così come possono aspettare i problemi della sanità, l’importante per il Generale è mantenersi saldo alla poltrona, difendere con le unghie e con i denti lo strapuntino di potere ottenuto, garantirsi una possibilità di carriera. I problemi dei lucani restano nell’ombra, nascosti, non interessano alla maggioranza consiliare, non interessano il centrodestra, non interessano neanche all’opposizione che, con l’esclusione dei Cinque Stelle, non ha proferito verbo, è rimasta silente in attesa forse di qualche strapuntino di riserva da ottenere in cambio di un sostegno esterno, di un appoggio.
SE SPARTA PIANGE, ATENE NON RIDE
Del resto, come due ubriachi in uscita dal bar ed incapaci di ricordare la strada di casa, centrodestra e centrosinistra hanno bisogno di sostenersi a vicenda. Mentre il Governo Regionale è scosso dalle vicende giudiziarie, il Partito Democratico non presenta la mozione di sfiducia a Bardi ma a La Regina il quale gioca al grande statista citando Biden, il Papa e altri nel momento in cui avrebbe dovuto parlare di politica, della crisi regionale del suo Partito e della Maggioranza di via Anzio. Sull’orchestrina del Titanic ci sono tutti, la nave affonda ma si balla alla grande, ci si muove come se nulla fosse, si gioca agli statisti e si aprono vertenze inutili. Se volete avere una plastica visione di ciò che ha allontanato i cittadini dalla politica e favorito l’astensione ce l’avete sotto agli occhi. La marmellata tra maggioranza e opposizione, il sostenersi disperato per arrivare il più a lungo possibile con il 27 garantito, il discutere di cose futili mentre succede il dramma sociale e morale è causa e effetto della perdita della fiducia dei cittadini. E, così, mentre le indagini sembrano allargarsi fino a non lasciare più estraneo nessuno, la politica non si pronuncia. Perché Spera è rimasto al suo posto anche dopo l’avviso di conclusione indagini? Perché Cupparo è al suo posto anche se sottoposto a misure cautelari? Sono domande che un’opposizione dovrebbe fare ma non fa. Il Garantismo consiste nel non anticipare una sentenza non coincide con il non cogliere gli effetti politici di alcuni fatti anche giudiziari. Rispetto ad una maggioranza che rinvia il Consiglio, un’opposizione avrebbe dovuto occupare l’aula, invece non lo fa, accetta passiva.
ALLA CANNA DEL GAS
Nel frattempo, per dimostrare ulteriormente la propria insipienza, il Governatore cambia ancora linea operativa sul bonus gas. Il sito di Apibas non funziona, l’autocertificazione non esiste e a mezzo Facebook il Generale fa sapere che tutto inizierà la settimana prossima. Venerdì sera c’erano solo cinque giorni per fare le domande, martedì serve una settimana alla Regione solo per attivare le procedure. La sceneggiatura di questa coda di legislatura sembra scritta da Samule Beckett “waiting for the bonus gas” e farebbe anche ridere se non fosse un problema serio per i lucani.
LA SEL A CHE SERVE?
Tra gli elementi di surreale comicità del Governo Bardi c’è anche la decisione di affidare il tutto ad Apibas. Apibas dovrebbe occuparsi di consorzi industriali, sarebbe corretta la sua funzione se ci fossero le industrie al centro della misura ma le attività produttive sono escluse dal bonus, nessuna logica spiega perché venga affidato ad Apibas il servizio. Ci sarebbe la Sel di Luigi Modrone deputata a svolgere questa attività, sarebbe la sua funzione naturale, ci sarebbe il Dipartimento Ambiente ed Energia se non si volesse usare la Sel, invece si sceglie Apibas. Una scelta che completa la lunga serie di scelte irrazionali dei Generale e che rivela lo stato confusionale della maggioranza nonché il silenzio complice di Pd, Italia Viva e Azione. Ma, se non cura neanche il ricevimento delle domande per il bonus gas, la Sel a cosa serve? Cosa fa? Garantisce uno smart working permanente a Modrone e a tutti i dipendenti? Qual è la ragione sociale e politica per cui la si tiene in piedi se non si occupa di energia? Ormai, siamo alle comiche finali, una brutta coda di una brutta legislatura, un finale di mediocrità che si potrebbe anche evitare se il Generale accettasse serenamente che la sua mediocre stagione politica è terminata oppure se i partiti della maggioranza, in primis Fdi, prendesse atto che così non si può più andare avanti. Nel frattempo si naviga a vista, la politica e i cittadini aspettano Godot con una differenza: mentre la politica aspetta la miracolosa rinascita della maggioranza, la fortunosa uscita dei numeri dal paniere del Lotto, i cittadini aspettano di capire come fare per il bonus gas. Un’attesa infinita e una commedia surreale che non diverte nessuno.