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LA MARCIA DEI PATRIOTI

TACCO&SPILLO

Ve le ricordate le parole altisonanti con cui Vito Bardi, prima delle vacanze agostane, aveva presentato il ddl sul bonus gas con un tempistica a dir poco sospetta per la cucitura politica che sarebbe seguita con le elezioni settembrine? Si vantava d’aver definito, come mai prima d’ora, un sistema automatico per far avere ai lucani la compensazione,“senza intermediazione della politica”. Ora lasciamo stare la inesattezza che non ci siano stati precedenti istituzionali, visto anche l’osceno scopiazzamento che s’è fatto dello “sconto gas” che pure il centrosinistra aveva messo in piedi, peraltro con quell’equità sociale che oggi pare maciullata mettendo sullo stesso piano chi guadagna 300.000 € e chi 20.000 €, ma la nota dei capigruppo del centrodestra di scendere in campo per far fare l’autocertificazione, grazie alla rete “fatta di sindaci, assessori, consiglieri, circoli di partito e associazioni d’area” è l’esempio peggiore di cosa sia davvero l’intermediazione politica che pure il cuore immacolato di Bardi s’era vantato di smantellare. Scrive William Randolph Hearst: “I politici farebbero qualsiasi cosa per mantenere il loro posto, anche diventare patrioti”.

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