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L’AQUILA: SISMA 2009, LA SENTENZA ACCUSA LE VITTIME

Il tribunale: “Condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il verificarsi di due scosse”

Sentenza choc. È una colpa, per le vittime sotto le macerie del crollo, non essere uscite di casa dopo due scosse di terremoto molto forti che seguivano uno sciame sismico che durava da mesi: è un passaggio della sentenza in sede civile del tribunale dell’Aquila riferita al crollo di uno stabile in centro, del capoluogo abruzzese, nel sisma del 6 aprile 2009 in cui morirono 24 persone sulle 309 complessive. La rabbia dei familiari: “Vergogna”. Il presidio al Parco della memoria dopo la sentenza del tribunale che ha ha ritenuto una condotta incauta trattenersi a dormire in casa, un concorso di colpa per le vittime del terremoto. Il tribunale, ha riconosciuto una corresponsabilità delle vittime pari al 30%, ha condannato i Ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture al 15% di responsabilità ciascuno e le eredi del costruttore al 40% di responsabilità, mentre ha respinto le domande nei confronti del Comune.

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