LATRONICO, NUOVI CONTENITORI PER OLI ESAUSTI
«Faciliteranno il conferimento da parte dei cittadini». Gli oli gettati negli scarichi provocano seri danni ambientali
L’amministrazione comunale di Latronico informa che «in questi giorni sono stati sostituiti tutti i contenitori di oli esausti nel nostro comune. I nuovi contenitori sono molti più decorosi rispetto ai precedenti e soprattutto grazie alla loro ampia apertura, limiteranno molto la fuoriuscita dell’olio esausto durante il versamento». In questo modo i cittadini saranno maggiormente invogliati a raccogliere gli oli esausti casalinghi, e conferirli correttamente.
Nel mese di luglio di quest’anno il dossier dedicato di “economiacircolare” racconta purtroppo che «in Italia il riciclo degli oli esausti fa ancora fatica a decollare. Un po’ per la scarsa informazione dei consumatori che non sanno come smaltirlo correttamente, un po’ perché in troppi comuni i punti di raccolta sono ancora pochi o inesistenti, solo il 5% degli oli immessi sul mercato viene avviato al recupero. Il 62% dell’olio esausto deriva dall’uso domestico: ed è questo che in gran parte viene disperso. Fino a poco tempo fa, infatti, i comuni non consideravano tali oli come rifiuto e non si preoccupavano di organizzare un servizio di raccolta, né di informare i cittadini del corretto sistema per smaltire l’olio della frittura e quello che rimane sul fondo delle comuni scatolette alimentari». Ora però le cose stanno cambiando e in molti comuni, come nel caso di Latronico, si possono trovare i bidoni per il conferimento di questi rifiuti.
Capillarizzare questa raccolta su tutto il territorio nazionale chiamando a una responsabilità etica da parte di tutti i cittadini per un impegno assolutamente importante anche per l’economia nazionale, perché si creano attività e aziende e dare indirizzi comportamentali ai consumatori, spiegare la nocività di questi oli e fare capire che tipo di rigenerazione ci può essere in questo rifiuto se conferito correttamente, resta fondamentale. Sembra un gesto innocuo quello di gettare l’olio esausto nello scarico del lavandino o nel water, ma in realtà si tratta di un comportamento decisamente sbagliato, che causa gravi problemi all’ambiente. L’olio esausto utilizzato per cucinare e friggere, così come l’olio presente negli alimenti sottolio, non è biodegradabile e va smaltito in modo corretto per evitare di inquinare le acque.
Ogni cittadino produce mediamente circa 5 kg di olio esausto all’anno e oltre la metà non viene recuperato e smaltito correttamente. Dagli scarichi domestici, l’olio può raggiungere le falde acquifere diventando un agente altamente inquinante per i terreni coltivati e per i pozzi di acqua potabile, che diventano inutilizzabili. Inoltre, l’olio provoca non pochi problemi ai sistemi di depurazione delle acque, poiché intasa gli impianti e rallenta il processo di trattamento.
Quando poi l’olio raggiunge fiumi e mari, forma una patina sulla superficie dell’acqua impedendo il passaggio dei raggi solari e, di conseguenza, alterando l’equilibrio degli ecosistemi acquiferi.