«BARDI È IL CAPO DELL’UFFICIO COMPLICAZIONE COSE SEMPLICI»
Bonus gas, il dem Cifarelli: «La Giunta regionale poteva evitare questo fastidioso aggravio burocratico».
Bonus gas, « Bardi è il capo dell’ufficio complicazione cose semplici». Ha esordito così il consigliere regionale del Partito democratico, Roberto Cifarelli, che ha riservato un intervento critico alle modalità previste dalla Giunta per rendere attuativa la legge sullo sconto in bolletta ai lucani. «Continuo ad essere convinto che – ha dichiarato Cifarelli – sul bonus gas si poteva evitare questo fastidioso aggravio burocratico a carico dei cittadini costretti in queste ore a fare lunghe file per entrare in possesso dello Spid e poter presentare l’autocertificazione per aver diritto al bonus. Non convincono per niente le motivazioni che Bardi ha dato per stabilire questa procedura; sembrano una vera e propria presa in giro per i cittadini che serve solo a giustificare la propria incapacità. Ecco, se dovessi definire oggi il comportamento di Bardi e della sua Giunta, direi che si è messa a capo “dell’ufficio complicazione cose semplici». «Il Governo ha eccepito il comma 3 dell’articolo 1 della legge regionale 28 approvata dal Consiglio regionale alla vigilia di ferragosto – ha spiegato Cifarelli -. La ragione di questa eccezione sta nel fatto che la Regione non aveva il potere di imporre ad Arera e ad Acquirente Unico SpA il rilascio dei propri flussi informativi in quanto soggetti non dipendenti dalla Regione, bensì dallo Stato. Di qui, al fine di evitare l’impugnativa per incostituzionalità della norma, l’impegno di Bardi nei confronti del Governo a modificare la norma, e di qui l’esigenza di ottenere direttamente dai cittadini quei dati che in un primo momento sembrava dovessero essere rilasciati da Arera ed Acquirente Unico». «La domanda che ci siamo fatti tutti è la seguente – ha evidenziato il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli -: c’è un altro metodo per ottenere l’elenco dei cittadini che hanno diritto al bonus, posto che Bardi aveva dichiarato “urbi et orbi” che la misura era “automatica” e che eliminava qualunque tipo di intermediazione? La risposta è si. Se è vero che la Regione non poteva inserire in legge l’obbligo per Arera e AU di fornire il database dei titolari lucani di contratti per la fornitura di gas, è altrettanto vero che la Regione poteva banalmente richiederli attivando una convenzione come già fatto, per esempio dal Comune di Milano o come sta facendo il Comune di Benevento. E se proprio la Regione non voleva seguire questa strada, ne aveva un’altra altrettanto efficace». «Infatti – ha specificato Cifarelli -, è evidente che per potersi vedere azzerata la componente gas dalla bolletta, la Regione dovrebbe già aver attivato una relazione con le diverse società che forniscono il gas ai cittadini. E’ evidente che tali società sono in possesso dei contratti stipulati con l’utenza e pertanto, su richiesta, avrebbero potuto fornire l’elenco alla Regione che a sua volta, avvalendosi della collaborazione dei comuni, poteva confrontare tali elenchi con l’anagrafe dei singoli comuni e destinare il bonus a chi fosse residente e, nel caso di più utenze intestate allo stesso cittadino, assegnare il bonus solo al contratto relativo alla residenza di quel cittadino». «È evidente che – ha concluso il consigliere regionale del Partito democratico, Cifarelli – ogni cittadino dotato di media intelligenza, per poter usufruire del bonus, comprende benissimo che sarebbe necessaria la voltura di quei contratti intestati a defunti».