GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA POVERTÀ
Una meta che appare sempre più irraggiungibile: oltre metà della popolazione mondiale vive con meno di 1,25$ al giorno
Il primo degli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile promossi dall’Onu, puntava all’eliminazione della povertà estrema, ma nel mondo, come in Italia, continua invece ad aumentare.
Dal 17 Ottobre 1993, in tutto il mondo, si celebra la Giornata Internazionale per l’Eradicazione della Povertà.
Nel mondo sono più di un miliardo (1,3) le persone che vivono in condizioni di “povertà multidimensionale e persistente”. La pandemia da COVID-19 ha peggiorato la situazione.
Secondo il rapporto della Banca Mondiale sugli impatti previsti della povertà “oltre 100 milioni di persone vengono spinte nella povertà a causa della crisi”.
Anche nei paesi “sviluppati” la povertà è in aumento. In Italia, secondo le stime dell’Istituto nazionale di statistica, nel 2020 erano oltre due milioni le famiglie in povertà assoluta (con un’incidenza pari al 7,7%), per un totale di oltre 5,6 milioni di persone. Con un significativo aumento rispetto all’anno precedente. Come nei paesi più poveri, in Italia, ad essere più colpite sono le aree più deboli.
Nel Bel Paese, le famiglie con minorenni in povertà assoluta sono sfiorano gli 800mila. E anche loro sono in aumento.
Tra gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile, la sottomisura 1.1 prevedeva di riuscire, entro il 2030, a eradicare la povertà estrema per tutte le persone in povertà estrema (misurata come persone che vivono con meno di $ 1,25 al giorno). Una meta che appare sempre di più irraggiungibile. E poi la sottomisura 1.2.2, che prevedeva di dimezzare la percentuale di uomini, donne e bambini di tutte le età che vivono in povertà (secondo le definizioni nazionali): oggi oltre metà della popolazione mondiale (4 miliardi di persone) vive in condizioni di “povertà”.