AttualitàBasilicata

MATERA, OPENET LANCIA IL PADIGLIONE SPAZIALE

Il progetto “SPARKme” apre un hangar scientifico ed educativo per esplorazioni virtuali del sistema solare

Andare virtualmente nello spazio, viaggiare a velocità supersoniche, interconnettersi con i più grandi laboratori astronomici del mondo e soprattutto atterrare con un modulo spaziale in realtà aumentata sulla luna e poi su Marte, partendo semplicemente da Matera. Ebbene tutto ciò ora non sarà più un’impresa così difficile dopo il lancio sperimentale del padiglione scientifico, tecnologico ed educativo aperto nella zona Paip a Matera dalla società scientifico-divulgativa Openet Technologies
-È un sogno, ha detto Vito Gaudiano CEO Openet Technologies, per noi, per tutta Openet oggi, ma è un sogno che noi vogliamo offrire a tutti i cittadini materani e anche oltre perché c’è la possibilità di di essere immersi in questo viaggio che parte da qui, proprio da questi locali che raccontano la luna per poi arrivare nello spazio e poi visitare anche Marte- Uno spazio espositivo collocato nell’hangar di Openet Technologies all’interno del quale è possibile sia osservare una serie di pannelli raffiguranti il sistema planetario sia entrare in una navicella spaziale all’interno della quale osservare in maniera tridimensionale lo spazio profondo e e avventurarsi questo magnifico viaggio interstellare
-Abbiamo cercato di creare questo ambiente immersivo, ha commentato Gaudiano, dove ci saranno tantissimi laboratori che porteranno appunto il tema della divulgazione scientifica, dello studio delle materie scientifiche soprattutto per le giovani generazioni. Speriamo che questo luogo diventi sempre più un luogo attrattivo per tutte le generazioni per studiare e per poter anche stimolare la fantasia così come lo è stato per noi-
Un ambiente dunque dove gli studenti potranno indossare le apposite tute che utilizzano gli astronauti e potranno poi fare ingresso in un prototipo di quella che è una stazione orbitante dove ad arte sono state raffigurate tutte le strumentazioni tecnologiche, computers, monitors e il braccio di raccordo dove si potrà camminare e immaginare di vivere e trascorrere una giornata in orbita proprio come fa un vero astronauta fluttuando tra cavi di laboratorio e macchinari robotizzati.
Il progetto della Openet è incardinato sulla ‘Space Academy’ detta ‘Sparkme’ e prevede tutta una serie di attività calibrate per i vari livelli di studio visto che il progetto si avvale anche della collaborazione dell’Agenzia spaziale italiana e dell’European Space Agency per garantire a tutti i discenti l’acquisizione di un elevato livello di conoscenze. Ma esplorare lo spazio non è soltanto conoscenza scientifica ma anche aprirsi a una collaborazione internazionale tra i vari team di scienziati e dunque è anche un importantissimo appello a riaffermare i valori oltre che della scienza anche della pace. Ed è proprio quello che fanno le ‘Olimpiadi internazionali di astronomia’ -Oggi, ha annunciato il CEO di Openet, parte la cerimonia delle Olimpiadi internazionali per stimolare tutti a guardare alla pace e a un mondo molto più aperto così come l’abbiamo conosciuto-
E chi dunque si affaccia al mondo delle Olimpiadi di astronomia è proprio il team dei giovanissimi studenti materani che parteciperanno alla competizione internazionale indossando la casacca degli astronauti. Sarà un campionato giovanile finalizzato a dimostrare e premiare non solo la validità scientifica della cultura spaziale ma anche l’insopprimibile valore della pace e dei giovani che entrambe le coltivano e perseguono.
Ma ogni sfida scientifica, tecnologica e culturale come quella sostenuta da Openet in un momento come questo ha anche un altro fine molto importante. -E ovviamente, ha detto Vito Gaudiano, anche riportare l’economia a livelli importanti. Ci auguriamo che questo sia un attrattore importante per Matera e che completi una delle sue vocazioni che non sono solamente quella della sua storia, ma della sua storia immersa nel futuro- E allora non resta che accomodarsi nella navicella spaziale allacciare le cinture e prepararsi al decollo

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