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PESCARA, PENTITO MORTO SOTTO PROTEZIONE

Secondo la Procura, i professionisti avrebbero omesso diagnosi e trattamenti

Per il pm Gabriella De Lucia non avrebbero agito secondo l’ars medica, avrebbero omesso la diagnosi e i trattamenti terapeutici adeguati: si tratta di otto medici delle carceri di Prato e Pescara, indagati per omicidio colposo in relazione alla morte di Domenico Cricelli, pentito della ‘ndrangheta che per anni ha vissuto sotto protezione in Abruzzo, prima nel Teramano, poi a Montesilvano (Pescara) dove è deceduto a 51 anni il 13 maggio 2019. Degli otto imputati, sei avevano avuto modo di rendersi conto delle condizioni di salute del detenuto nel carcere di Pescara, due lo avevano visitato quando era in Toscana. Il giorno prima di morire, Cricelli aveva lasciato un biglietto, che il figlio consegnò poi alla Polizia di Pescara in cui chiedeva di essere sottoposto ad autopsia per accertare le cause delle sua morte ed eventuali responsabilità.

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