LA DECISIONE A STRETTO GIRO (DI TAVERNA?) DI POSTA
Crisi nera del Potenza calcio, umiliato anche dagli ex Galligani e Capuano a Taranto. Macchia aveva giurato che non avrebbe mai esonerato Siviglia. Ma pare si stia per rimangiare la parola
A fine gara tra Taranto e Potenza ha metterci la faccia in conferenza stampa è il direttore sportivo Natino Varrà. Chiede scusa ai tifosi per la brutta prestazione fatta dalla squadra e sostiene che i 9 punti sin ora conquistati sono del tutto insufficienti. Il Potenza ottiene la prima vittoria stagionale martedì scorso contro la Turris per poi sprofondare nuovamente nel baratro con un secco due a zero allo “Iacovone”. Insomma è un Potenza “gambero”; un passo in avanti e tre indietro. Chiaramente con questo andamento la squadra rischia seriamente la retrocessione, vanificando nel contempo tutti gli sforzi fatti dalla società ed in particolar modo dal patron Donato Macchia che come è noto ha acquisito il Potenza del dopo Caiata. Naturalmente in queste ore, il primo ad essere sulla “graticola” è l’allenatore, quel Sebastiano Siviglia che sin dalle primissime battute si è mostrato forse troppo fiducioso delle “munizioni” che aveva in campo. Contro il Taranto allenato da una vecchia “volpe” come l’ex Eziolino Capuano, (da quando è arrivato lui dopo l’esonero di Di Costanzo ha centrato già la quarta vittoria) si è visto la brutta copia di quel Potenza visto nella gara di martedì scorso contro la Turris. Eppure i protagonisti in campo erano praticamente gli stessi. Eccezion fatta per Girasole al posto di Armini. Moduli differenti in campo. 4-3-3 per il Potenza di Siviglia; 3-5-2 per i rossoblù jonici di Capuano. Neppure il tempo per studiarsi ed ecco che al 3’ arriva la prima rete del Taranto. Calcio d’angolo e nell’area piccola si inserisce l’argentino Antonino che, lasciato solo da Emmausso e Girasole di testa trafigge Gasperini. È il preludio di una sconfitta, anche perché il terreno di gioco in erba, non sintetico crea qualche difficoltà ai lucani. Del Pinto, Emmausso, lo stesso Di Grazia accusano evidenti segni di equilibrio. Spesso scivolano e finiscono per perdere palla. Ma non è una scusante. Sotto di una rete Caturano e soci cercano la reazione che non trovano facilmente visto che il maestro della tattica difensiva fa arretrare i suoi per chiudere ogni spazio utile. L’unica occasione dei primi 45’ di gioco è sui piedi del ex Totò Caturano. Ma trova un Vannucchi che ha chiuso la saracinesca. Si va alla pausa degli spogliatoi. Siviglia si gioca la carta Laaribi al posto di Talia. Anche qui dopo soli 5’ il Taranto raddopppia in maniera cinica. Laaribi sbaglia un assist, serve Manetta che di prima imbecca Romano il quale senza essere contrastato effettua un tiro dai 25 metri, la sfera rimbalza davanti a Gasparini, che forse si tuffa con qualche secondo di ritardo, e finisce in rete. Sono due. Mister Siviglia manda in campo Volpe e Del Sole al posto di Emmausso e Di Grazia. Ma la compagine di mister Capuano si difende bene. Anzi al 68’ vanno vicini al tris con una conclusione al volo di Labriola che si spenge di pochissimo sul fondo. Al 73’ e 89’ si rivede il Potenza prima con un colpo di testa alto di Caturano e poi con Belloni in area che si gira e calcia di destro, Vannucchi risponde presente in due tempi. Per il resto tanta amarezza e delusione soprattutto da parte della tifoseria potentina il qual, non manca di protestare con qualche fischio e la riflessione che spetta alla società. Mandare via Siviglia potrebbe servire a dare una svolta alla squadra? E chi potrebbe essere il successore del tecnico ex Lazio?. Tanti nomi in lizza, ma di certo non sarà ne Antonio Nocerino allenatore dalla Primavera 3 a prendere le redini della prima squadra. Come pure tante voci in città fanno il nome del ritorno di Pasquale Arleo. Su entrambi le possibilità restano pari a zero. Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore.