SINDACATI, LE VERTENZE APERTE IN BASILICATA
Dall’ex Auchan a Tfa, dalla Ferrosud alla Stellantis di San Nicola di Melfi. In ballo migliaia di posti di lavoro
L’autunno dell’industria lucana è segnato da forti sofferenze per l’aumento del costo delle materie prime e del caro energia. A rischio c’è il futuro di migliaia di lavoratori.
Sono troppe, infatti, le vertenze aperte sul territorio regionale a cui c’è bisogno di dare risposte con urgenza.
Dall’ex Auchan a Tfa, dalla Ferrosud, passando per gli stabilimenti della Stellantis di San Nicola di Melfi, fino allo stato della sanità pubblica in Basilicata.
AUCHAN
Per quanto riguarda la vertenza dell’ex Auchan è ad oggi in pieno stallo. La Regione vorrebbe rinnovare il bando da 8 milioni di euro che mira alla reindustrializzazione del sito – che, lo ricordiamo, è andato deserto già tre volte – e prevede la ricollocazione del 60% dei lavoratori nel caso in cui un’azienda inizi una nuova attività in un’area diversa da quella attuale. Una via obbligata visto che il magazzino di San Nicola di Melfi è già passato in mano ad un grande gruppo della distribuzione alimentare, che però non intende partecipare al bando regionale.
Intanto sono 110 i lavoratori che attualmente percepiscono la Naspi, ma a partire dall’anno prossimo la misura potrebbe interrompersi.
FERROSUD
È di queste ore, invece, la notizia di una proposta di investimento di 40 milioni per produrre nello stabilimento Ferrosud di Matera treni diagnostici elettrici in grado di raggiungere i 200 km orari attraverso la rete elettrica e i 120 km orari a batteria. Verrebbe così rilanciata una delle fabbriche simbolo dell’industria della città dei Sassi che, prima di entrare nel tunnel della crisi, ha esportato tecnologie e vettori in tutto il mondo. E Mermec – azienda specializzata in tecnologie avanzate per il trasporto ferroviario con quartier generale a Monopoli – sarebbe pronta a fare la propria parte.
Resta tuttavia da sciogliere il nodo sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, principio ineludibile da parte dei sindacati che chiedono di tenere dentro l’accordo le attuali 65 unità di Ferrosud. L’altro punto fermo riguarda la presentazione del piano industriale da parte di Mermec. Quesiti che potrebbero trovare una risposta nel tavolo del prossimo 9 novembre fissato nella sede della Regione Basilicata.
STELLANTIS
Altra vertenza ancora in sospeso è quella riguardante il settore dell’automotive e della logistica che, dopo la pausa estiva, è stata una delle prime ad essere attenzionate al Governo regionale da parte dei sindacati lucani.
Per comprendere meglio quanto la produzione allo stabilimento di Melfi sia a livelli davvero preoccupanti basta guardare i numeri: nei primi mesi del 2022 si è anche ridotta del 17% rispetto al 2021 e del 38,7% rispetto al 2019. A preoccupare è soprattutto la situazione futura dei lavoratori che subiranno direttamente la previsione di un livello di produzione ancora più basso.
Il tutto aggravato dalla previsione di investimenti per la produzione di veicoli elettrici che comporteranno un programma di incentivi al pensionamento, sì, ma anche dei veri e propri tagli di posti di lavoro. Motivazione: la ricerca di maggior efficienza.
SANITÀ
Altro allarme lanciato dai sindacati è di un sistema sanitario regionale in grave affanno: la carenza di medici e infermieri comporterebbe di fatto un depotenziamento dei servizi territoriali, minando le basi del diritto alla salute dei lucani.
Insomma, su queste e le altre tante criticità – per i sindacati – le azioni da mettere in campo sarebbero ampie per far sì che il lavoro torni al centro dell’agenda politica di un Governo regionale che denunciano essere immobile e inerte.