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POLITICA ALTA E MEDIOCRE ITALIA VERSUS BASILICATA

La Presidente Giorgia Meloni si è appena insediata a Palazzo Chigi e il presidente Mario Draghi ha lasciato con uno

La Presidente Giorgia Meloni si è appena insediata a Palazzo Chigi e il presidente Mario Draghi ha lasciato con uno stile esemplare non più riscontrato negli ultimi tempi. Nessun rancore o indifferenza imbarazzante tra chi lascia e chi subentra, ma un sereno e composto passaggio con una vera e indispensabile consegna sui temi più delicati, che si trova ad affrontare l’Italia nelle prossime settimane. Un’interpretazione dei ruoli ricoperti che fa intendere a tutti che le questioni riguardano unicamente la Nazione e non fatti personali, rifuggendo pertanto atteggiamenti più da star cinematografici che da uomini e donne di Stato. Tempi lunghi e indispensabili consumati tra i due Presidenti nel passaggio delle consegne, ma sobri e solerti nel congedarsi, dispensado rapidi e sicuramente emozionati saluti per dimostrare concretamente che bisogna essere utili alle istituzioni e non viceversa. E mentre in Italia assistiamo ad un evento indiscutibilmente straordinario con l’assunzione per la prima volta di una donna alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in Basilicata registriamo sul livello regionale una tragica e incommentabile commedia: Consigli Regionali che si convocano per andare regolarmente o deserti o senza la dovuta maggioranza; dimissioni che si danno a ripetizione o che si ritirano o che non vengono mai ratificate. E allora piuttosto che prendere atto che questa esperienza politica regionale si è esaurita e che si mena solo a vivacchiare, si pensa però furbescamente che il tempo o il timore di nuove elezioni possa sorreggere un insostenibile e inconcludente governo regionale. Il tema non è tanto e solo avere o meno una maggioranza per poter legittimamente governare, ma la consapevolezza dell’incapacità di saper svolgere tale delicato compito. Basta come ultimo esempio il pasticcio che ogni giorno si sta consumando sul bonus del gas. Propaganda elettorale immaginata per recuperare consensi, ma senza un minimo di pensiero pratico sulle procedure amministrative da mettere in campo. Tutto questo perché affidato a dirigenti importati e improvvisati, che tanto hanno fatto bene nelle regioni di propria provenienza ed ora anche in Basilicata. Questa regione, che in decenni passati era un punto di riferimento stimato a livello nazionale ed europeo con dirigenti locali invidiati ed apprezzati, ora subisce l’onta e lo scherno di una più che mediocre presenza extraregionale. Allora Presidente Bardi, al di là delle questioni giudiziarie che dovranno pur fare il loro naturale e doveroso decorso, prenda unicamente atto della sua inadeguatezza e riprenda, con tutto ciò che ci ha voluto nel frattempo gentilmente regalare, la strada del ritorno a casa.

Di Aldo Michele Radice

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