PEPE E MOLES, L’ARTE DI NON CONTARE NIENTE

Volete sapere quando contano davvero Pasquale Pepe e Giuseppe Moles nella nuova gerarchia d’ingaggio istituzionale di Lega e FI? Allora sfogliate la lista dei sottosegretari che il CdM ha approvato e scoprirete l’ovvio e cioè tutta la loro irrilevanza politica diventata arte sottile e raffinata e per la quale ormai sono destinati ad essere come fantasmi. Ora lasciamo stare la contendibilità numerica che Giorgia Meloni con mestiere ha voluto tenere sobriamente bassa, ma il carico di boria e di cazzeggio che Pepe ha riversato ovunque come anche la sonnolenza del fare con cui si è fatto conoscere Moles non potevano aprire nessuna possibilità alle loro aspirazioni che apparivano ai più come un insieme tribolato e feroce di dilettantismo. Per questo fa sorridere vedere ancora in giro le facce dimesse e paonazze dei soliti buontemponi, quasi dovesse esserci la pretesa per un riconoscimento che invece non aveva ragioni di esistere ne di essere portato a Roma e messo coi pugni sul tavolo delle trattative. Eppure, visti anche i pessimi risultati dei ministri potentini Speranza e Lamorgese, siamo più che sicuri che la Basilicata anche senza scena governativa mostrerà coraggio ed ambizione. Canta Eugenio Bennato:“Evviva chi non conta niente e che continua a non contare”.