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SE AL GOVERNO LE DESTRE SONO 2 IN BASILICATA QUANTE NE SARANNO?

Per il già Sottosegretario di Stato Savino, in Regione è lo spirito di sopravvivenza che unisce i molti pretendenti: nessuno vuole la fine della gita

Circa l’orientamento del Governo Meloni si discute se sarà conservatore con venature liberal (che però Nordio alla Giustizia ha già platealmente smentito!) o addirittura reazionario (come sembra dai primi atti); della Giunta Bardi, dopo qualche anno, tentiamo invece d’individuare l’identità, le culture politiche che in essa si confrontano! Luca Ricolfi ha scritto di due Destre: la “nuova” della Meloni, atlantista più che europeista, attenta-moderata (ma già smentito che emuli l’Enrico IV del Parigi val bene una Messa!); oppure quella di flat tax-spesa in deficit-pensioni facili e riduzioni fiscali, con in testa Berlusconi e Salvini di simpatie putiniane. Infine, l’ala nostalgica che progetta il rilancio culturale col Futurismo e che – con la ministra della Salute e Natalità, prima radicale, lavorerà per “famiglia e nobiltà”. Insomma, filoni diversi che – almeno per ora – stanno insieme a Roma; mentre qui gli orientamenti nella Maggioranza del Generale di Basilicata sempre in fermento! Quanto al Presidente del Consiglio lucano, che si fa fotografare compiaciuto d’essere in missione come un Capo di Stato all’Estero, nulla trapela circa la cultura: se ancora Leghista o pervenuta ad altro pensiero, secondo la moda dei Fratelli d’Italia! Altrettanto dai non pochi che hanno percorso la stessa strada… (forse) al seguito dell’ex Assessore sanitario: quel signor Medico che in Aula sussurrava di… donne in termini non molto condivisi, e che – nelle registrazioni riportate sulla stampa – è parso alquanto indulgente verso la trivialità. Tracce che nella Regione circola un orientamento “disinvolto”, quel certo senso di leggerezza di chi si senta lì per caso e che, in allegria, nemmeno si adatta allo”studio” dei problemi? Come di gitanti, ai quali del “merito” di ciò per cui ci si candida in quel ruolo non sembra sia mai importato nulla e mai importerà un fico secco? In questo – ch’é spesso definito «casino», spicca la tendenza alternativa del Generale che dà il nome alla Giunta; e che, avvezzo alla disciplina militare, da tempo si sarà sorpreso di tanta disubbidienza: di coloro che, a turno pretendendo, se non accontentati, son pronti a far mancare l’undicesimo voto (altra dimostrazione che per la dignità dell’Organo e per il buon Governo meglio eletti più numerosi!). Di qui, verifiche, rinvii, tentativi di rassicurazione verso un’opinione pubblica sempre più disorientata e rassegnata! Si dimette o no, si ratifica o è una burla, si vota… oppure si continua? I sindacati .., manco a sentirli, tantomeno le Associazioni! Intanto spunta disponibilità ad un soccorso unilaterale (per non incrinarela vacanza ai gitanti), ma con reazioni forse più adatte al gioco delle parti! Insomma, un “fine gita” in Basilicata? Ed ecco, allora, un qualche orientamento anche nel nostro Governo regionale: di certo quello del sopravvivere, che sta particolarmente a cuore alla leggerezza dei gitanti; ma anche l’altro, quello del Generale, che da mesi punta sull’ultima carta che salvi dal fondo del nulla la sua seconda esperienza pubblica! Perciò il forte clamore intorno alla stessa carta ch’è prioritaria nel Governo nazionale; tanto che, per noi lucani, padroni del gas- forse verranno due Bonus come due manne, una dal Governo e l’altra dalla Regione. Oppure l’una escluderà l’altra? Ovviamente in luogo di strade e treni e per compensare le stesse diseguaglianze prodotte, nella stessa testa della Gente, circa il ruolo dello Stato ridotto ad usurpare il mestiere agli Enti di Beneficenza! E con disuguaglianze aggiuntive, perché – a chi non ha la “rete”- costruiranno l’impianto senz’alcun obbligo di risparmio; e perché resteranno svantaggiati coloro che «vanno a.. legna o muoiono di freddo» (i più deboli) che soffrono anche sia la carenza di servizi-base che di disoccupazione, ora non alleviate dalla insufficienza della quota riservata agl’incentivi per le imprese produttive (anche contro lo spopolamento)! Insomma, il consenso dei molti – che saranno contenti del Bonus – prolungherà il disagio di coloro che non avranno tutto ciò cui avrebbero diritto in quanto cittadini (altro che il “reddito”!) e cui si sarebbe potuto- dovuto provvedere con la vendita del gas da parte dell’Ente preposto. Senza tutto questo chiasso a fini elettorali! Ci vuol molto a ricordare che la tecnica dei Bonus viene da lontano ed è stata sempre alternativa – co- me le spese militari in Africa agl’investimenti necessari per lo sviluppo dello stesso Mezzogiorno? Ci conforta tuttavia che anche nella nostra Regione si possano individuare almeno due orientamenti di fondo: lo “spirito vacanziero, di chi – se pensa – pensa ai c…zi suoi; e quello dei bonus a pioggia, di borbonica memoria: due culture che conducono man mano alla “canna del gas”.

Di Nicola Savino

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