PER LA PRESIDENZA, NEL CDX IN POLE BIANCO MA LA PARTITA NON È CHIUSA
Diversi i “papabili”, il boccino della candidatura nelle mani di Quarto: il Terzo Polo per ora resta attendista
In Provincia di Potenza finì malissimo per il centrodestra che fu pesantemente sconfitto dall’alleanza tra Cinquestelle e Partito democratico che determinò l’elezione di Giordano alla Presidenza della Provincia di Potenza. Un’alleanza, è onesto ricordare, che fu voluta e perseguita dall’allora segretario regionale Pd La Regina che al governo del Partito aveva già intuito lo spostamento della centralità della sinistra dal suo partito ai Cinque Stelle.
A MATERA IL PD CANDIDA L’USCENTE MARRESE
Tutto fatto nel Partito Democratico che ricandida l’uscente Piero Marrese alla Presidenza della Provincia. Il Sindaco di Montalbano fu eletto con oltre il 90% e, malgrado la secca sconfitta del centro-sinistra nel paese ionico alle elezioni politiche, è ancora l’uomo forte del Pd in Provincia di Matera. Sulle sue spalle è posta la speranza di riempire il vuoto pneumatico del Partito in Provincia di Matera ed in generale in Basilicata. Proprio la scelta tattica compiuta da La Regina alle elezioni provinciali di Potenza potrebbe aprire a Marrese le porte ad una alleanza con i Cinque Stelle che proprio nella città dei Sassi hanno il sindaco. Le elezioni provinciali sono elezioni di secondo livello nella quale votano i consiglieri comunali e i sindaci con un voto ponderato e legato al numero di abitanti. Senza il sostegno del sindaco e dell’amministra- zione di Matera targata cinque stelle il Partito Democratico non avrebbe nessuna speranza di battere la sinistra. Se l’accordo Pd-M5S inaugurato da La Regina a Potenza dovesse trovare conferma anche nell’altra Provincia, Marrese avrebbe ottime possibilità di vincere le elezioni provinciali.
IL CENTRODESTRA ALLA PROVA DEL QUARTO
Se alle scuole elementari gli studenti sono costretti a verificare la correttezza delle operazioni algebriche grazie alla prova del nove, il centrodestra e Fratelli d’Italia sono chiamati alla prova del Quarto. È, infatti, il segretario regionale del primo partito del centrodestra a dover dettare la linea e provare a portare a casa il risultato. A Potenza la scelta isolazionista della Lega e lo scatto di orgoglio nervoso di Pepe che volle evitare ogni confronto nella coalizione, determinarono una candidatura solitaria della Lega che non ebbe il supporto della coalizione e ne determinò la sconfitta. A Matera il boccino è nelle mani di Quarto. Non è immaginabile una differenza antropologica più evidente di quanto lo sia la distanza tra Quarto e Pepe, tanto riflessivo, moderato e dialogante il primo, tanto impulsivo e personalizzante il secondo. A differenza che a Potenza, a Matera il centrodestra parte in svantaggio. La città capoluogo, il cui peso elettorale è di gran lunga maggiore degli altri comuni, è nelle mani dei Cinque Stelle. Il centrodestra dovrà recuperare partendo da Policoro, secondo comune più grande della Provincia, riuscendo poi nella difficile impresa di coagulare intorno ad un candidato tutte le altre forze di centrodestra e le espressioni di liste civiche. La candidatura in pole position sembra essere quella del sindaco di Policoro, Bianco. Due sono gli ostacoli che Piergiorgio Quarto dovrà superare. In primis dovrà convincere Zito di Montescaglioso, Tataranni di Bernalda e le loro rispettive maggioranze ad appoggiare questa scelta e di andare uniti alle provinciali. La seconda e più difficile sfida è quella di colmare gli errori tattici del 2020, quando la scellerata gestione del Segretario Regionale di Fratelli d’Italia Salvatore Caiata e del Segretario Provinciale Michele Vizziello determinarono due sconfitte epocali che oggi rischiano di pesare non poco sulle possibilità di vittoria del centrodestra. Nel 2020, infatti, il centrodestra non presentò nessuna candidatura a Pisticci, consegnando il Paese al Centro-sinistra senza neanche eleggere la minoranza. Nello stesso anno, il duo Vizziello-Caiata decisero di spaccare il centrodestra a Tursi favorendo così la vittoria di Cosma. A Tursi, infatti, la candidatura naturale per il centrodestra sarebbe stata quella di Antonio Di Matteo. Caiata e Vizziello scelsero di affidare il Partito a Maria Anglona Adduce e di sostenere la candidatura di Guida malgrado la dichiarata disponibilità di Di Matteo di fare un passo indietro e candidare Cristiani proprio per favorire una ricomposizione. Il risultato disastroso della strategia di Caiata e Vizziello fu quella di consegnare il Comune a Cosma, malgrado fosse minoritario nella comunità. Superare i disastri delle gestioni passate e ricomporre le fratture del centrodestra sono gli ostacoli che Quarto dovrà superare per essere competitivo nella provincia di Matera e provare a ribaltare una situazione decisamente complessa. Una grande prova di capacità politica per Quarto che è solo l’anticamera di ciò che il segretario regionale di FdI dovrà fare nei prossimi mesi.
IL TERZO POLO GUARDA
In tutto ciò va considerata la posizione del terzo Polo. A Potenza la forza elettorale e politica di Polese e Pittella determinarono una candidatura autonoma da parte dei centristi. A Matera bisogna capire come si collocherà Braia e come si muoveranno i suoi uomini negli enti locali. Il Capogruppo regionale di Italia Viva ha una presenza capillare nei Comuni della Provincia di Matera, uomini eletti anche nelle liste del Pd o nelle tante liste civiche dei piccoli comuni. Potrebbe essere l’ago della bilancia e sicuramente un interlocutore per le due coalizioni principali. Una situazione non nuova per i centristi che adesso possono sfruttare la propria posizione e le difficoltà strutturali del centro destra. La politica è l’arte del possibile, lo sanno bene tutto gli attori in campo, così come tutti sanno che non è solo una questione locale ma l’anticamera delle prossime elezioni regionali e la prova della presa delle coalizioni sul territorio. Riuscirà Quarto a superare i disastri determinati da Caiata e Vizziello nel 2020? Riuscirà a tenere unito il centrodestra? Riuscirà il Pd a ripetere a Matera quanto fatto a Potenza incassando il debito di riconoscenza dei Cinque Stelle cui è stata regalata la provincia di Potenza? Cosa faranno i centristi? Domande difficili la cui risposta è complessa.
Di Massimo Dellapenna