QUELLA OVERDOSE DI ZETA IN REGIONE
Politici e punti di vista di Antonella Pellettieri
Sabato 5 Novembre mi è successo di leggere un articolo di Repubblica di Francesco Piccolo in riferimento al “dibattito sulle idee” che il Partito democratico sta portando avanti dopo la sconfitta elettorale. Questo è un tipico atteggiamento di chi non vuole risolvere alcun problema – penso io – e, infatti, il giornalista scrive che quello che sta succedendo si può sintetizzare così: niente! Ed è esattamente quello che succedeva in terra di Lucania prima dello tsunami giudiziario che si è abbattuto sulla Regione Basilicata: provate a rileggere i giornali dei giorni precedenti a quelli delle sei del mattino del 7 Ottobre e delle 100 persone coinvolte, dei nomi altisonanti che sarebbero comparsi nell’elenco dei coinvolti, degli arresti eccellenti etc etc… Ma prima vi era il nulla, ci si occupava di questioni di ordinaria nullafacenza e, invece, dopo lo tsunami si sono dovuti prendere provvedimenti sul Gas, i lucani hanno scoperto lo Spid, sono apparse ai nostri occhi nuovi enti che non conosce- vano tipo Api, io non lo conoscevo, che, non so se è solo un gioco di parole ma, apparso l’Api è definitivamente scomparso La Regina, l’ape regina. Ma giochi di parole e di sensi a parte, molti sono gli scherzi da prete che ci consegna tutto questo smottamento del melmoso e maleodorante pantano di via AnziVerrastro. A me ad esempio, ha fatto capire che ormai ci sono due schieramenti interpolitici, extrapartitici, super partes, iperideologici: esistono coloro che si sono stancati della confusione che si genera negli elettori e si vuole far credere che si stia facendo guerra o pace con la magistratura anche se i più maliziosi dicono che il Pnrr sta scegliendo per tutti e che molti hanno paura di tornare al voto.. A noi elettori sono ben chiari i ruoli dei magistrati e quelli dei consiglieri e assessori regionali e di ogni altro ente territoriale gestito dalla politica: a parte i soliti giustizialisti che imprecano contro tutti, quelli del piove governo ladro o del tutti a casa luridi, i più sono confusi dalla mancanza del senso della morale e dell’etica. La maggior parte degli elettori si chiede come si possa mettere la testa sul cuscino e dormire dopo essersi comportati senza il rispetto basilare dei rapporti umani. Sì, lo so, sono una sognatrice che crede ancora nei sani principi, che si commuove dinanzi alle ingiustizie: mia madre mi appellava “avvocato delle cause perse” e aveva ragione! Quelle cause perse riguardano l’onestà, l’essere gentili, generosi, sperare in una distribuzione della ricchezza ma anche incentivare il merito e i meritevoli e smettere di vedere nei corridori e negli uffici degli enti territoriali putti e sirenette che nulla sanno fare e, proprio per questo, vengono premiati con incarichi perché fedeli al potere di turno. Come mi è capitato di scrivere in un precedente articolo, non mi interessano i processi e i loro esiti, alla maggior parte degli elettori interessano politici con profili alti che si debbano scusare per le proprie altezze e non per le bassezze – per le quali, a onor del vero, raramente chiedono scusa! Ma in questa continua richiesta e da più parti di porre fine a questa legislatura ormai divisa in due emergono dalla nebbia in maniera nitida due persone, due consiglieri consumati dalle ingiustizie che si svolgono sotto i loro occhi. Non conta in che partito siano stati eletti: lo ripeto nel Consiglio regionale esistono due gruppi interpolitici, extrapartitici, super partes, iperideologici. Uno vuole chiudere questa vicenda legislativa e l’altro vuole mantenerla in piedi probabilmente per interessi e vicende a noi non note, ahinoi! Questi due consiglieri sembrano quasi dei supereroi: parlano un linguaggio incomprensibile alla politica di bassa cucina, si ergono a difensori delle regole più normali che si possa richiedere, rispetto, onestà senza utilizzo di giochetti della comunicazione che, spesso in questo brutto periodo, decidono le sorti di un Consiglio Regionale distribuendo notizie che vengono diffuse dagli uffici dove la legge e anche la comunicazione della legge dovrebbe essere uguale per tutti. Si chiamano Vizziello e Zullino. Io non li conoscevo e, come me, molti altri: quello che subito mi è balzato agli occhi sono i cognomi che cominciano con le due ultime lette dell’alfabeto. E sempre nei cognomi una overdose di lettere zeta che farebbero impallidire anche Bande- ras nei panni di Don Diego de la Vega ossia Zorro. In Vizziello e Zullino ci sono lettere zeta di tutti i tipi, sorde e sonoro e vibrano nell’aria come Zorro faceva vibrare la sua spada. Costoro si potrebbe appellarli con il mio stesso appellativo e cioè “avvocati delle cause perse” e, proprio per questo, hanno tutta la mia stima e considerazione: sono persone semplici come noi elettori, sono letteralmente disgustati e nauseati da questa legislatura e combattono l’altro gruppo repellente e ripugnante Bravi! Io sto con voi e con le lettere zeta. Cerchiamo di mandare a casa quello zuzzurellone di Bardi!
Di Antonella Pellettieri