LA DIVISIVITÀ A TUTTI I COSTI: 3 ESEMPI DI CATTIVA POLITICA
alla crociata pentastellata sulla Sanità al non mezzo busto del didascalico Aliandro
Tre esempi di “cattiva” politica. Quella utilizzata per esigenze troppo di parte: fondata sulla “divisività” a tutti i costi. Un po’ astratta, un po’ parolaia.
LA GUERRA DELLA CARLUCCI CONTRO IL CROB DI RIONERO
Il primo: cosa c’è di grande o di importante nello scontro tra la combattiva (?) consigliera regionale Car- mela Carlucci, pentastellata, proveniente da una città anche mitica della politica lucana, e l’Irccs Crob? Tutto si sviluppa a Rionero in Vulture luogo storico del grande meridionalismo. Una nemesi negativa, sembra. Sono arrivati alle carte bollate come dice un comunicato ufficiale: l’Istituto sta valutando l’opportunità di dare mandato ad un legale per tutelare l’onorabilità della struttura! Mentre la tenace consigliera non esclude di «adire alle vie legali per possibili distorsioni procedurali da parte dell’amministrazione». Anche se, con grande tolleranza sorvola, ci dice, sulle offese personali. Che stile. Proprio così, dicono i comunicati. Botta e risposta a stretto giro. Offese dove? Nel lungo incontro fra dirigenti e collaboratori che secondo i vertici dell’istituto ha fornito risposte puntuali e dettagliate. Il livello di una legittima attività ispettiva della politica si deve avvitare con questo metodo? Ci si domanda. Incontrando dirigenti che avranno anche qualche responsabilità, e dubitiamo, che invece sono palesemente abbandonati da una politica regionale senza visione e senza prospettiva sui temi della sanità e del ruolo del Crob? Dove deve battere con fervida attività la Carlucci? Chi deve incontrare per chiedere ragioni : un noto è stimato oncologo come leggiamo nel comunicato o Fanelli o magari, ancora di più, Bardi? E chiedere se hanno lasciato all’addiaccio una struttura prestigiosa della quale sarebbe stato orgoglioso anche don Giustino. Come in un affollato consiglio comunale aperto organizzato da uno scaltro e maturo politico come il sindaco di Rionero si è capito? E poi le domande crescono: il fondo perequativo ai dipendenti materia di procedure codificate e’ stato distribuito all’insaputa dei sindacati? Appare improbabile. Cosa c’è in questa azione superficialmente inquisitoria che nei comunicati della consigliera, per la verità compilati con discutibile lessico, dove si racconta di acquisti di poltrone… quasi a dimostrare che solo suonando l’allarme questo movimento fondato sullo sdegno, anzi proiettato ad alimentarlo, trova la difesa delle proprie poltrone? Combatta in alto la Carlucci non faccia incursioni che appaiono anche indebite, quell’Istituto è fuori fase per responsabilità ed abbandono della politica regionale che non la minima cognizione e i vertici aziendali, come sempre alcuni forestieri, hanno anche qualche responsabilità ma sono la parte minore della storia.
LO SCUDO STELLATO DEL CONSIGLIERE LEGGIERI CONTRO L’OSPEDALE DI VENOSA?
Stessa cosa si potrebbe dire per alcuni cominciati del Gianni Leggieri scudo stellato venosino. Applicazione quasi maniacale solo su un tema: il Pod di Venosa. Presidio ospedaliero 100 volte, ci dice Gianni, trattato nelle sue battaglie. Cento volte per ogni struttura sanitaria della nostra regione a quanto arriviamo Gianni? E sulla medicina territoriale la moltiplicazione per servizi ed attività nei 131 comuni lucani ci porterebbe a numeri stratosferici. «Alla faccia della mozione», scrive proprio così il consigliere. Ma si può ? E dai Gianni, non è modo… anche le argomentazioni sembrano solo polemiche sterili senza scenari entusiasmanti. La Sanità dopo il Covid, il Pnrr quello che difende il furbone di Giuseppe Conte e tante altre fondamentali temi nei comunicati dovrebbero apparire. E invece si elencano reparti, personale in maniera quasi strumentale. L’impressione è che serve per soddisfare i cittadini venosini, paghi dell’intrepido rappresentante che la mattina quando si prende il caffè nella bellissima piazza Orazio viene riverito, ringraziato! Una forma anche questa di cattiva politica: il clientelismo dei comunicati stampa si chiama che non è migliore di quello delle raccomandazioni. Su sforziamoci.
I CONSIGLIERI ALIANDRO, CARIELLO E BELLETTIERI COME ACHILLE LAURO!
Da ultimo Nario Aliandro il famoso marito di…, consigliere per fortuita casualità da Paterno. Vedere un manifesto con tanto di busto (non mezzo) braccia incrociate e sorriso ampio del giovane Nario che annuncia un memorabile evento ad Armento dove ci spiegherà il bonus gas e il bando non metanizzati, viene da sorridere. Anzi pensando alla politica, da piangere. Sembra in grande anticipo il manifesto della prossima tornata elettorale nella quale avrà sicuramente meno fortuna della precedente. Cosa ci fa con tanto di foto un consigliere regionale … si può invitare si è si può partecipare anche. Ma ad Armento cosa hanno fatto per meritare questo manifesto o questa card veicolata a bomba sui social? La brava sindaca di Armento si sottoporrà a tale strumentalizzazione? Per la verità non è solo Aliandro, ma ci sono altri chierici in movimento da Cariello a Bellettieri tutti in giro, tutti mettono a disposizione anche i propri collaboratori, lo dicono nei comunicati stampa. Veramente! E sù sanzioniamo questo mercimonio, diamo alla politica il ruolo alto che merita … mi intristisce vedere Nario o Cariello con una carta in mano attivare, delegati, lo Spid a tanti anziani. In una mano lo Spid e nell’altra il fac-simile delle prossime regionali. Peggio di Achille Lauro non il cantante, quello delle scarpe. Non lo meritiamo.
Di Fausto Devoti