GUARENTE RIMANE IN BRAGHE DI TELA
L’intervista a Beneventi: «non voterò alcun nome, s’attende ancora il cambio di passo». Comune di Potenza, anche oggi prevista la fumata nera per la presidenza del Consiglio
Questa mattina si terrà il Consiglio comunale di Potenza. Un’Assise che, qualche giorno fa, avevamo definito infuocata e pare che non ci siamo discostati poi così tanto dalla realtà. La resa dei conti tra i consiglieri Michele Beneventi, Enzo Stella Brienza e il resto della maggioranza è arrivata. Ne parliamo con il consigliere Michele Beneventi che, va ricordato, si è dimesso dal partito “Idea Cambiamo” insieme al suo collega Stella Brienza e ha costituito un nuovo gruppo consiliare “Potenza Prima”
Consigliere, questo è il primo Consiglio comunale tra i banchi dell’opposizione, è ancora convinto della sua scelta?
«Sono molto sereno. Sono contento e soddisfatto di aver preso questa decisione, così come lo è il mio collega Enzo Stella Brienza. Molto probabilmente avremmo dovuto prenderla molto tempo prima»
Comunicando la nascita del nuovo gruppo consiliare, “Potenza Prima”, lei e il suo collega avete specificato che la vostra non sarà un’opposizione “a prescindere” ma valuterete caso per caso, lei la pensa ancora così?
«Si. Nel nostro comunicato abbiamo ben specificato che non siamo passati all’opposizione. Noi siamo in attesa che qualcosa di positivo accada per la cittadinanza. Fino ad oggi, nulla è accaduto. Speriamo in un cambio di passo. A proposito del nostro comunicato, a 24 ore circa dall’uscita dello stesso, il gruppo Lega ci “ha accusati” di essere passati all’opposizione. Un’affermazione errata. Finora noi non abbiamo avuto alcuna interlocuzione con i consiglieri di opposizione. Siamo un gruppo a parte, un gruppo che spera di “fare la differenza” nonostante sia composto soltanto da due persone. Non abbiamo ambizioni di nessun genere, non abbiamo bisogno di occupare incarichi e poltrone. Faremo il possibile per il benessere dei nostri concittadini, tutto il resto non ci interessa».
Fuori dalla maggioranza sarà più complicato dare il proprio contributo, come pensa di “fare gli interessi dei cittadini”?
«Molto probabilmente riuscirò a fare poco o nulla ma continuare a condividere un percorso che non è quello che ci ha spinti a candidarci, era per noi una forzatura. Oggi abbiamo la possibilità di alzare la voce, di far sentire, non solo ai nostri elettori ma a tutti i potentini, che c’è qualcuno che vuole lavorare per costruire qualcosa di serio. Personalmente, non ho intenzione di ricoprire un ruolo esecutivo in un’Amministrazione che non ha rispettato nemmeno uno dei punti elencati nel programma elettorale. Avevo accettato la carica del presidente del Consiglio perché questa è una figura istituzionale e non esecutiva. Se dopo 11 mesi, però, l’Amministrazione non è stata in grado di eleggere un presidente bisognerà pure farsi qualche domanda».
Andiamo alla nota dolente, la presidenza del Consiglio. Qualora l’Amministrazione Guarente dovesse proporre un nuovo nome, lei lo voterebbe?
«Assolutamente no. Non è una ripicca. Io credo che sia stato un gesto “vile” far votare la maggioranza quando mancavano i numeri. Su 21 consiglieri ne erano presenti 19. Qualcuno ha pensato bene di proporre il mio nome e da allora è iniziato tutto il teatrino. Sono stati commessi degli errori in questa storia, a mio parere. Con il senno di poi, però, sono contento di non aver ricoperto quell’incarico. Credo sia stata una fortuna. È stata la scelta migliore. Io ho il mio lavoro, non ho bisogno di ricoprire una carica a tutti i costi, non devo obbligatoriamente sedermi su quella poltrona»