AttualitàBasilicata

IL CREATIVO PISCOPO “NARRA” FORENZA

Il borgo è oggetto di un progetto di auto-narrazione della comunità

Nell’ambito del progetto “Creative Communities – Euro-Mediterranean co-creation residency programme (In memory of David Sassoli)”, prodotto da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School, dallo scorso 7 novembre il Comune di Forenza ospita il progettista Marco Piscopo, uno dei quattro giovani creativi europei selezionati per partecipare con i loro progetti a una residenza di tre settimane in quattro diversi centri della Basilicata.

Nel suo lavoro di indagine per il progetto di auto-narrazione di comunità “[R]existenzminimum”, Marco Piscopo è supportato dalla Pro Loco di Forenza e affiancato nel processo di co-creazione con la comunità dalla compagnia Gommalacca Teatro, in qualità di impresa culturale lucana selezionata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 per l’esperienza maturata nello sviluppo di progetti partecipati di innovazione sociale attraverso le pratiche e gli strumenti dell’arte performativa.

Dopo la prima settimana dedicata all’esplorazione del paese, si è svolto  un incontro pubblico tra l’artista in residenza Marco Piscopo e la comunità forenzese.

L’appuntamento è servito a presentare alla comunità il progetto “[R]existenzminimum”, finalizzato alla raccolta di foto e di racconti tramite interviste agli abitanti di Forenza, e a spiegare il senso generale della ricerca , che mette al centro il racconto come atto di coraggio. Il coinvolgimento della comunità per la realizzazione di un’opera corale e relazionale, attraverso laboratori e attività di gruppo (esplorazioni territoriali, reportage fotografici, raccolta di storie, creazione di un atlante di paese), permetterà di costituire, con modalità collaborative, un archivio fotografico, testuale e sonoro che restituisca un primo racconto della comunità e che possa essere facilmente condiviso e sviluppato in futuro.

Un evento finale di restituzione del racconto corale è in programma domenica 27 novembre, per trasferire alla comunità quegli output materiali (archivio, atlante, racconto, cartoline e manifesti) che possano diventare strumenti in grado di sviluppare lo sguardo critico e la capacità di narrazione degli stessi abitanti.

Rosamaria Mollica

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