LA PRESA DI POSIZIONE DELLA CONSIGLIERA DINA SILEO SULLA FUORIUSCITA DALLA MAGGIORANZA DI MASSIMO ZULLINO E GIOVANNI VIZZIELLO
SILEO : “Infine, ricordo al collega Zullino che il consenso elettorale non certifica la levatura. Né quella intellettuale né quella politica”
Avvocato Dina SILEO :
“I consiglieri Massimo Zullino e Giovanni Vizziello hanno deciso di fuoriuscire dalla maggioranza.
LA PRESA DI POSIZIONE DELLA CONSIGLIERA DINA SILEO SULLA FUORIUSCITA DALLA MAGGIORANZA DI MASSIMO ZULLINO E GIOVANNI VIZZIELLO
Decisione legittima ma annunciata, come da prassi ormai consolidata, seguendo una narrazione tragicomica e offensiva dell’intelligenza dei cittadini.
Zullino, che oggi si scusa con i cittadini per i presunti fallimenti dell’attuale maggioranza e al contempo si intesta meriti personali per alcuni risultati conseguiti, dovrebbe scusarsi anche per i mesi nei quali ha arbitrariamente deciso di congelare il suo ruolo di Presidente della quarta commissione pur continuando a percepire indennità di funzione.
Zullino e Vizziello si ergono a paladini dei cittadini ma sono gli stessi che hanno inteso non votare provvedimenti importanti, ad esempio la legge sulle comunità energetiche, derogando al dovere di partecipare ai lavori consiliari per qualche titolo di giornale.
Zullino e Vizziello che non ritengono Bardi all’altezza di fare il governatore sono gli stessi consiglieri che quando hanno avuto la concreta opportunità di sfiduciare il Presidente hanno preferito non presentarsi in aula. Eppure l’occasione era ghiotta per chi sostiene a gran voce di voler liberare i lucani.
Il confronto, talvolta pure aspro, è un ingrediente fondamentale per la democrazia. Io stessa sono stata molto critica nei confronti del governo regionale in talune situazioni, ma bisogna distinguere la critica costruttiva che mira a sollecitare la risoluzione dei problemi da quella pretestuosa che invece mira ad alimentare uno show mediatico e null’altro.
Infine, ricordo al collega Zullino che il consenso elettorale non certifica la levatura. Né quella intellettuale né quella politica.”