DALLA TELEVISIONE AFGHANA A CRONACHE TV
Scappata da Kabul perchè bersaglio dei talebani, alle 22 e 30 l’intervista sul canale 76. Shabana Noori continuerà il suo impegno professionale grazie all’editore Postiglione
Da quando sono saliti al potere in Afghanistan, i talebani hanno reso la vita delle donne un inferno. Dopo aver reso obbligatorio il burqa in tutti i luoghi pubblici e dopo aver chiuso le scuole femminili, e negato l’accesso addirittura ai parchi, l’Emirato islamico ha deciso che le donne che si occupavano di informazione e comunicazione erano un pericolo. Mentre il Paese muore di fame, i “dottori” della Sharia discettano su quanto deb- bano essere informi gli abiti delle giornaliste per celare i punti più seducenti, su quanto la stoffa debba essere pesante per non rivelare le for- me e non indurre in tentazione l’uomo. Dettagli da “sarti” della decenza, sotto cui si cela la paura del corpo delle donne ma, prima ancora, della loro testa. E da quel momento, tutto si è fatto più faticoso per loro. Perché essere giornaliste ha significato trovarsi in prima linea in ogni momento e in tutte le occasioni in cui era necessario ribadire che anche le donne hanno diritto ad esprimersi nello spazio pubblico e che continueranno a farlo, in ogni modo e forma. A volte però la protesta va di pari passo con il rischio della propria vita. Lo sa bene Shabana Noori. Da volto noto della tv afghana a bersaglio del regime talebano. Shabana a soli 26 anni ha dovuto scoprire molto in fretta quali sono le conseguenze di una guerra e di un clima dittatoriale. Se per dieci anni ha conquistato con fatica la stima del suo pubblico diventando una famosa giornalista di Kabul, autrice di programmi di punta, per i Talebani era solo una donna e in quanto tale non poteva lavorare in televisione. Shabana è stata così costretta a scappare di notte da Kabul e allontanarsi dalla sua famiglia. Poi l’arrivo in Italia, prima a Roma poi a Potenza dove ha trovato accoglienza nella Casa San Francesco e Santa Chiara presso la Parrocchia di Santa Maria. Il suo principale obiettivo oggi è dare voce al racconto di quelle donne che come lei hanno dovuto abbandonare il proprio Paese e hanno dovuto ricominciare da zero. Come ha raccontato in una intervista che andrà in onda questa sera su Croanche Tv (canale 76) alle 22 e 30. Shabana, intervistata dalla direttrice Fedota Maria ha sottolineato come ha lavorato per 10 anni nei media in vari campi, a causa dell’arrivo dei talebani «sono stata costretta a lasciare l’Afghanistan con l’aiuto di un generale italiano e duemila afgani». «Ci sono molti problemi in Afghanistan, ma tra quelli principali ci sono i diritti delle donne e dei bambini negati – ha aggiunto la giornalista- . Con l’arrivo dei talebani, che hanno una mentalità anti-libertà di parola, ora in Afghanistan le donne sono private dei loro diritti fondamentali come andare a scuola». Shabana in questi anni, grazie al suo lavoro ha voluto es- sere una giornalista che dava voce «al silenziosa di tutte le donne afghane nel mondo e attraverso il mio lavoro ho potuto ridurre alcuni dei problemi». Una battaglia che vorrebbe continuare con la consapevolezza che «L’Italia ora è la mia seconda casa capace di ridarmi una seconda vita». Shabana ha studiato per anni, calcando i più prestigiosi teatri del suo Paese, diffondendo la sua voce perradio e mostrandosi in TV per intervistare le più grandi autorità Afgane. Un sogno lungo dieci anni che però da circa 9 mesi è stato infranto da quel regime che vorrebbe le donne sempre sottomesse e dieci passi indietro agli uomini. Nonostante la fatica di ricominciare un nuovo pezzo di vita in un Paese diverso Shabana non ha messo da parte il suo sogno di continuare ad essere una giornalista. Il suo obiettivo è continuare ad essere un tassello importante nella sfida nei confronti di chi sta facendo di tutto per cancellare i diritti delle donne, una chiara dimostrazione del coraggio delle afghane. A raccogliere l’appello di Shabana è stato il gruppo editoriale Le Cronache. Una scommessa non da poco, in cui le resistenze da vincere sono tante, dalla barriera linguistica ai piccoli gesti culturali e professionali certamente diversi. Shabana farà parte della redazione di Cronache e dopo un primo stage in cui si dedicherà non solo ad ambientarsi lavorativamente con l’intero gruppo di giornalisti e produttori ma affinerà le performance linguistiche, a partire dal nuovo anno scenderà in campo diventando attivamente una voce e un volto di Cronache. Ad aprire le porte con entusiasmo di questo nuovo percorso lavorativo, ridando dignità alle conquiste e ai sacrifici di una giornalista, l’editore Giuseppe Postiglione. «Ho voluto cogliere subito l’opportunità di lavorare con Shabana. Per chi non dovesse conoscerla: lei era un volto molto noto della televisione afghana che purtroppo ha dovuto, con l’avvento dei talebani, rifugiarsi in Italia e diventare una rifugiata politica -racconta Giuseppe Postiglione-. Una azienda come la nostra che è contro il gender gap non poteva che essere attenta ad una tematica del genere. Anche perchè Shabana non deve lasciare la propria terra solo per la libertà di informazione negata dai Talebani ma anche perchè è una attivista a favore dei diritti delle donne. Quegli stessi diritti che noi tuteliamo e anche attraverso trasmissione dedicate portiamo avanti». Shabana ci ha rivelato di sentirsi fortunata di essere approdata in Basilicata. Certo non ci ha nascosto di come sia stato duro il distacco dalla sua famiglia, ed è estremamente doloroso constatare che il ricongiungimento familiare somiglia più a una chimera che a una possibilità. Ma Shabana non demorde e in questa nuova vita a Potenza ci vede non solo la salvezza del corpo ma anche quella dello spirito, nonostante uno sradicamento imposto da una guerra infinita. L’unica possibilità è sostenere Shabana e le donne come lei con ogni azione possibile. Perché quel seme di giustizia e libertà non venga dimenticato. Ma per fortuna la comunità potentina ha risposto non solo presente nel sostenere Shabana ma ha deciso di rendere la parte attiva in un nuovo percorso di vita. Ad accompagnarla in questo suo nuovo cammino Ivana Smaldini che si è detta profondamente felice di aver appoggiato questa inizaitva perchè «le donne quando riescono riescono a portare avanti progetti in modo non solo più pratico ma anche lungimirante rispetto agli uomini. Io mi reputo una forte sostenitrice della solidarietà tra donne. La Basilicata ha un grande cuore e tutto quello che è possibile fare lo fa e fare parte di questo lato bello della nostra regione è sicuramente importante». Siamo orgogliosi di poter dire a Shabana ben venuta nella famiglia di Cronache