TRE PERSONE UCCISE NELLA ROMA BENE IN QUARTIERE PRATI : IL PARERE DELLA DOTTORESSA SIONIS
Non è improbabile che l’assassino si senta un purificatore e per tale motivo abbia scelto di uccidere tre persone dedite alla prostituzione
SERIAL KILLER Roma
In alcune testate giornalistiche, riguardo al triplice omicidio di Prati, per descrivere la tipologia dell’assassino si è utilizzata la definizione “spree killer”.e in altre quella di “serial killer”
Abbiamo contattato la Dr.ssa Elisabetta Sionis, criminologo clinico, già magistrato onorario minorile al fine di sentire il suo parere.
Data la compulsione dimostrata durante l’azione omicidaria, alcuni esperti ritiengono possa trattarsi di uno spree killer, Dr.ssa Sionis, a suo avviso, si tratta di uno spree killer o di un serial killer❓
Le uniche notizie relative al triplice omicidio di Roma sono quelle rese note dalla stampa, francamente poche per stilare un profilo criminologico dell’assassino, ma sufficienti per escludere certe categorizzazioni e al contempo, utili ad evidenziare alcuni elementi crimino-dinamici di particolare rilievo investigativo e prognostico.
Il modus operandi induce a ipotizzare si tratti di un soggetto di sesso maschile, freddo e organizzato
Potrebbe avere ucciso altre volte, considerata la baldanzosa sicurezza con cui si è spostato per circa 900 metri prima di raggiungere il secondo luogo del delitto e assassinare le due cinesi
Sostenere che si tratti di uno spree killer perché ha agito in preda a compulsione non ha alcuna valenza scientifica, considerato, che qualora si trattasse di un unico soggetto, la compulsione omicidiaria è una componente insita in qualunque tipo di assassino multiplo, sia esso un serial killer o sia un mass murder
La costrizione ad agire è la condicio sine qua non per la realizzazione delle fantasie che hanno pervaso l’autore durante la fase aurorale, e le fasi di individuazione/puntamento/caccia della vittima prescelta.
L’assassino è organizzato in quanto aveva pianificato come realizzare i delitti durante un orario di punta, in un quartiere molto frequentato, presidiato dalle forze dell’ordine e dalle numerose telecamere di sorveglianza
Fatti i dovuti chiarimenti su questi fondamentali aspetti, al momento, possiamo affermare che (qualora l’autore fosse il medesimo per tutti e tre i delitti) il brevissimo (o nullo) tempo di raffreddamento emotivo tra un omicidio e l’altro, non esclude la possibilità che possa trattarsi di un killer seriale, sebbene attualmente il modus agendi, circoscritto alle azioni delittuose di ieri, è maggiormente compatibile con il profilo del mass murder
Qualora, dovessero emergere pregressi delitti dello stesso tipo o dovesse uccidere ancora secondo le medesime modalità, potremmo definirlo senza dubbio un serial killer
La letterattura scientifica dimostra che vari assassini seriali hanno commesso duplici o triplici omicidi consecutivamente in uno stato di baldoria omicidiaria per poi uccidere di nuovo un’unica vittima dopo lunghi tempi di raffreddamento emotivo.
Questi dati, al momento in ambito meramente prognostico, ci permettono di tenere in considerazione l’ipotesi che possa trattarsi di un omicida seriale
L’arma utilizzata per tutti e tre i delitti pare sia uno stiletto
Uccidere con un’arma da taglio è più complesso, l’autore rischia di ferirsi, ma lo stiletto è più facilmente manovrabile rispetto a un pugnale o a un coltello e generalmente il suo colpo è letale
Anche la scelta di quel peculiare oggetto atto ad uccidere, induce a ipotizzare una accurata organizzazione e suggerisce che l’assassino sia un conoscitore di quel genere di arma
Sarebbe interessante sapere se abbia portato via dei trofei dai luoghi del delitto, poiché se ciò si fosse verificato, potrebbe trattarsi di souvenir utili alla fase totemica, ossia surrogati/feticcio con funzione rievocativa dell’atto omicidiario
