IL VOTO AI FUORISEDE TORNA IN PARLAMENTO SARÀ QUESTA FORSE L’OCCASIONE GIUSTA?
Prosegue la battaglia di Cronache. In Basilicata la maggiore incidenza di fuorisede sul totale degli elettori.
“Passato il Santo passata la festa”. Questo antico detto popolare sta a significare che, una volta esaurito il fattore stimolante di un fenomeno, esso non ha più efficacia. Un detto che diventa facilmente adattabile quando si parla di voto ai fuorisede. Un problema che torna ricorrente ad ogni appuntamento elettorale, diventa bandierina di alcuni partiti durante la campagna, salvo poi essere dimenticato dagli stessi una volta entrati in Parlamento. La natura ciclica e improduttiva che caratterizza questo diritto negato è proprio ciò che la campagna promossa dall’associazione The Good Lobby insieme alla rete Voto Sano Da Lontano, mira a rompere. «La nostra volontà è quella di fare da mediatori tra i vari partiti per far sì che questo Parlamento approvi finalmente una legge per il voto fuorisede» dichiara Fabio Rotondo, campaigner e attivista di The Good Lobby. Il diritto di voto negato, negli scorsi mesi, è arrivato anche in Tribunale. Dopo un primo ricorso fallito a Palermo, il Comitato Io Voto Fuorisede si è costituito parte civile al Tribunale di Genova per supportare la causa di 6 genovesi che, alle elezioni del 2018, non hanno potuto esercitare il loro diritto di voto o per farlo si sono trovati a coprire costi eccessivi. Il ricorso è stato depositato a maggio 2022, prima del referendum sulla giustizia di giugno e lo scorso 8 novembre si è svolta l’udienza preliminare. Prossimo appuntamento l’11 aprile, con la speranza che il Tribunale, una volta accolto il ricorso, lo sottoponga alla Corte costituzionale, per far sì che si possa dichiarare l’incostituzionalità dell’attuale legge elettorale. Legge che ostacola il diritto di voto a 4.9 milioni di persone. «Tantissima gente ci ha scritto e supportato in questi mesi, proprio per questo ci stiamo allargando come rete. Al momento contiamo 11 organizzazioni tra movimenti studenteschi ed altre associazioni giovanili. Con la rete voto Sano da lontano c’è la volontà di formare un intergruppo parlamentare, scegliendo una figura per partito in entrambe le Camere» annuncia Fabio Rotondo. Nonostante l’informalità di questo intergruppo, «l’obiettivo è promuovere e sollecitare la discussione e calendarizzazione delle diverse proposte presenti. Oltre ad un lavoro di mediazione tra i partiti, affinché ci sia un consenso trasversale». Al momento, infatti, sono 6 le proposte di legge depositate alla Camera e al Senato da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Azione-Italia Viva, Verdi-Sinistra Italiana e +Europa. «La proposta più in linea con la nostra campagna è quella fatta dall’ex ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà» sottolinea Rotondo. L’ex ministro D’Incà aveva istituito a dicembre 2021 una Commissione di esperti per indagare le cause dell’astensionismo e proporre soluzioni in grado di arginare questo fenomeno, da anni in crescita nel nostro Paese. Dopo tre mesi di intenso lavoro, la Commissione ha presentato il Libro bianco: «Per la partecipazione dei cittadini, come ridurre l’astensionismo e agevolare il voto» tra cui anche un’ampia proposta risolutiva del voto per i fuorisede. «Nelle prossime settimane scriveremo ai Presi- denti di Camera e Senato, oltre al ministro dell’Interno Matteo Piantendosi, alla ministra per le Riforme Maria Elisabetta Casellati e al ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, per rimarcare l’importanza della tematica visto l’inizio dei lavori parlamentari» conclude il campaigner. Anche il fuorisede d’eccezione nonché Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, residente a Palermo e domiciliato al Quirinale, ha ricevuto e letto una lettera inviatagli da The Good Lobby dopo le ultime elezioni politiche. È problema che interessa anche moltissimi lucani. L’ultimo report di Pagella Politica post-voto vede la Basilicata come la regione con la maggiore incidenza di fuorisede sul to- tale degli elettori. Le diverse proposte di legge sono un primo buon segnale, sarà la volta giusta? Nel frattempo, la Rete di associazioni promotrici della campagna sta organizzando, in collaborazione con Will media, diversi incontri nelle principali Università del centrosud tra cui Roma, Milano, Torino e Bologna. Un’occasione per continuare a sensibilizzare. In cantiere anche un grande incontro finale di mobilitazione in piazza, a Roma, ad inizio primavera.
Di Andrea Carcuro