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CONSIGLIO, BANCO DI PROVA A METÀ

Attività ispettiva, non serve numero legale ma 1aAssise con Zullino e Vizziello non in maggioranza

L’uscita dalla maggioranza di Vizziello e Zullino, a meno di ripensamenti o di ricuciture che al momento sembrano improbabili, porta ad un punto di non ritorno la non esaltante avventura del centrodestra in Regione Basilicata. La reazione di Bardi conferma la assoluta non volontà di trovare una possibile cucitura con i due dissidenti. E sarebbe ancora più grave, d’altronde, se il presidente Bardi andasse ad una mediazione adesso, dopo le esternazioni e la netta presa di posizione dei due ex leghisti ed ex maggioranza. I riflettori sono tutti puntati sui due consiglieri di Italia Viva, Polese e Braia, chiamati ad una presa di posizione non facile dopo l’atto di responsabilità istituzionale avvenuto con il supporto dato ultimamente per sbloccare la surroga dell’ex assessore Cupparo. Siamo al punto di non ritorno? Da un lato il possibile cambio del perimetro di maggioranza con un’inedita trazione Fratelli d’Italia ed Italia Viva, oppure la fine di una tempestosa legislatura se Italia Viva desse corso alla mozione di sfiducia annunciata e che dovrebbe raccogliere i voti non solo di tutto il centro sinistra, ma anche dei fuoriusciti Vizziello e Zullino. Il tempo in politica è sempre stato il grande mediatore, ma in questo caso tempo non ce n’è molto, perché si dovrà affrontare il Consiglio di approvazione dell’assestamento di bilancio da qui a fine anno, sperando in qualche elemento di novità che, però, al momento non si vede all’orizzonte prossimo. Un centro destra all’atto finale di un mutamento che non ha mai voluto affrontare. Vincente per la prima volta nel 2019, con una formazione a forte trazione leghista ed investito di grandi aspettative di cambiamento e ritrovandosi, invece, con un assetto fortemente verticistico con Bardi unico capo indiscusso, lo sfarinamento della Lega, cambi continui e un forte protagonismo di Fratelli d’Italia. Scenari ancora aperti perché dall’altro lato, quasi come di una crisi allo specchio, non si vede ombra di sintesi tra il M5S diventata forza principale, un Pd in crisi esistenziale perchè ha perso la gestione che era l’unica cosa che sapeva fare e due “terzi poli” in competizione fra loro. Una crisi a tutto campo, insomma; in una Basilicata assediata dai problemi e da questioni incombenti: autonomia differenziata, Pnrr, sanità privata e pubblica in protesta, venti di recessione e continuo spopolamento. Oggi intanto ci sarà il Consiglio regionale sulle sole interrogazioni e mozioni, nella più classica delle attività ispettive. Sicuramente un primo banco di prova per tutti, tanto maggioranza quanto opposizione.

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