«UN’EMOZIONE TORNARE A SCRIVERE»
Dalle radio televisioni europee associate i complimenti di Luppino: «nel ricordo del pioniere Postiglione». Shabana comincia l’esperienza a Cronache: nel suo primo articolo, la sua storia
Mi chiamo Shabana Noori sono nata il 10 settembre 1996 a Kabul in Afghanistan. Sono arrivata in Italia da sei mesi e ora vivo a Potenza, come rifugiata politica. Nel mio Paese lavoravo nei media da dieci anni, ho sempre voluto fare la giornalista. Fin da bambina ho avuto un interesse particolare per la televisione. Sono riuscita ad avere molti programmi televisivi che si occupavano dei temi sociali, culturali, naturali e musicali. Ho lavorato anche in radio, ho fatto doppiaggi e mi sono esibita a teatro. Ci sono molti media in Afghanistan, io ho lavorato con Khurshid Tv occupandomi di diversi pro- grammi. Il programma più importante di cui mi occupavo era “Sabgah”, un programma giornaliero di due ore in diretta per due ore al giorno, in onda sei giorni alla settimana. Un programma che si organizzava quotidianamente con la presenza di diversi ospiti, e che si occupava di temi sociali, culturali, politici, sportivi, musicali, psicologici, terapeutici e informativi. Oltre al programma “Sabgah”, ne avevo anche un altro completamente diverso, chiamato “Life Routine”. Era un programma per famiglie, in cui ogni giorno su un tema diverso veniva invitato un ospite che con maggiori informazioni approfondiva l’argomento. Durante la trasmissione i cittadini potevano telefonare e fare domande all’ospite sul tema della puntata. La mia vita andava avanti normalmente e molto bene, proprio come la vostra. Ero molto felice della vita che avevo fino a quando i talebani hanno occupato con la forza l’Afghanistan. Come è noto i talebani hanno privato i cittadini della loro libertà, non solo fisica ma anche di espressione. Da quando sono al potere i talebani stanno evitando alla società intera di progredire nel modo giusto. Impongono in tutti i modi la loro mentalità, fatta di violenza e privazioni giustificandosi nel gridare all’amore per l’Islam. Uccidono in nome dell’Islam e bombardano tutti i centri che inneggiano alla libertà e ad un pensiero diverso dal loro. Ad essere maggiormente colpite, però, sono le donne. Sono contrari alla loro libertà di espressione e alla loro presenza nella società. I talebani non vogliono che le donne vadano a scuola e lavorino liberamente. Considerano le donne inferiori, sotto ogni punto di vista. Hanno privato le donne e le ragazze dell’istruzione. Secondo la loro mentalità le donne all’età di 12 anni dovrebbero già sposarsi e occuparsi solo della famiglia. Il regime Talebano ha cambiato per sempre le nostre vite. Per questo, purtroppo, non solo io, ma an- che un gran numero di uomini e donne ha dovuto lasciare l’Afghanistan. Era diventato impossibile per me lavorare, oltre a decidere come vestirmi oltre ad imporre Hijab hanno cominciato a decidere anche cosa dovevo dire nei mie programmi. Ho provato a resistere per un poco di tempo ma dopo la pressione sul mio modo di vivere era diventata troppo forte e sono dovuta scappare. Ora sono in Italia da 6 mesi. Sono felice di stare a Cronache, voglio usare le mia esperienza lavorativa per raccontare quello che succede nel mio Paese e non solo. Voglio imparare a raccontare anche la nuova terra che mi ha ospitato. Sono consapevole che dovrà ancora imparare molto cose a parti- re dalla lingua ma metterò il mio massimo sforzo per imparare il più possibile. Oggi sono felice, dopo tantissimi mesi, di essermi potuta sedere ad una scrivania e aver usato un computer. Oggi anche per me comincia una nuova avventura con tutti voi.
Di Shabana Noori