URSULA FRANCO ANALIZZA LE INTERVISTE RILASCIATE A CHI L’HA VISTO? DA ANTONIETTA E SALVATORE
Nel disturbo delirante il paziente appare lucido e il suo funzionamento psicosociale non è compromesso in modo marcato, proprio per questo motivo, i non addetti ai lavori possono essere tratti in inganno e non riconoscere il problema
UN CASO ALLA VOLTA FINO ALLA FINE
Analisi delle interviste rilasciate da Antonietta e Salvatore a Gianvito Cafaro
Da qualche settimana vanno in onda a Chi l’ha visto? le interviste rilasciate a Gianvito Cafaro da due coniugi, Salvatore ed Antonietta, vediamo cosa emerge dall’analisi delle stesse:
Gianvito Cafaro: Lei non vuole stare con Salvatore.
Non una domanda ma un’affermazione.
Antonietta: No.
Gianvito Cafaro: Perché? Salvatore ci ha detto che non è un violento.
Antonietta: Perché lui… il male mio è lui.
Gianvito Cafaro: Ma lui non è violento.
Un’altra affermazione.
Antonietta: Eh, no.
Gianvito Cafaro: Lui ci ha detto che non è un viol…
Antonietta: Ma lui può dire pure cheee… è Dio, tanto lui si sente Dio, lui è padrone di me, eh, t’ho detto tutto.
Gianvito Cafaro: Salvatore!?
Salvatore: Che devo dire? E io l’ho sempre detto in televisione, che io non sono il male di questa casa, del gas dell’acqua…
Antonietta: Nooo…
Salvatore:… dei tubi.
Salvatore è un uomo disperato, soprattutto perché non viene creduto.
Gianvito Cafaro: Salva… Salvatore dice che lei sostiene che in questa casa si spostano i muri, c’è il gas che esce dal rubinetto.
Antonietta: E certo, però non l’ha detto che m’ha messo 3 volte le mani aaaa…
Salvatore: Al collo.
Antonietta: Al collo, cioè la cosa più importante non l’ha detta.
Gianvito Cafaro: Salvatore, non c’ha detto che…
Antonietta: Perché io sono andata via di casa con una denuncia però, io ho fatto… ho fatto un esposto o no? O me ne so’ andata perchèèè…
Gianvito Cafaro: Contro Salvatore.
Salvatore: Contro di me, dicendo che…
Gianvito Cafaro: Salvatore, ha alzato le mani a sua moglie, questo lei non ce l’ha detto.
Salvatore: Ho alzato le mani?
Salvatore, invece di negare, risponde con una domanda.
Antonietta: No, non mi hai messo le mani al collo?
Antonietta: Pure stamattina.
Salvatore: E quando faccio questo so’ mani al collo?
Salvatore, invece di negare, minimizza.
Antonietta: Pure stamattina. Che sono venuti a dicere gli assistenti sociali?
Salvatore: Quando faccio questo so’ mani al collo?
Salvatore continua a minimizzare.
Antonietta: Noo, non dicesse che hai fatto così.
Antonietta: Voglio sparire dalla vita sua.
Gianvito Cafaro: Lei non vuole stare con Salvatore?
Antonietta: Con lui, basta. Il problema è lui. Eh, aggio capi’.
Gianvito Cafaro: Perché Salvatore alza le mani?
Antonietta: A parte quello, io ho trovato su un telefono suo, che m’ha dato a me, ‘sta cosa che lui s’è messo in contatto che mi stava avvelenando e io perciò stavo male.
Antonietta lascia intendere che il fatto che Salvatore alzi le mani è meno importante del fatto che, a suo avviso, la stesse avvelenando.
Gianvito Cafaro: Non ho capito perché, lei cosa ha trovato sul telefono?
Antonietta: Che lui ha contattato a questi di Parma, tutto un… un se… un kit che, pe’ avvelenarmi, mentre dormo te deve…
Gianvito Cafaro: Cioè lui doveva acquistare un kit per avvelenarla?
Antonietta: Già l’a… già ce l’aveva…. pappine e pappelle. Sì.
Gianvito Cafaro: Salvatore, ha comprato lei un kit per avvelenarla?
Salvatore: Ma io non lo so che sta dicendo, pappine e pappelle, io non le conosco ‘ste cose…
Antonietta: Sì. Mi alzavo coi lividi.
Salvatore:… coi lividi.
Da questi scambi emerge con forza un disturbo delirante.
Salvatore: Qua già stanno i problemi du gas, du cose, tutte cose.
Gianvito Cafaro: Che problemi ci sono con il gas?
Salvatore: E di nuovo il gas, che stamattina c’hanno buttato il gas sopra, non lo so, chi c’ha buttato u gas?
La risposta di Antonietta, se c’è stata, è stata tagliata.
Gianvito Cafaro: Lei non vuole stare in questa casa.
Antonietta: Sì… con lui.
Gianvito Cafaro: Ok, possiamo andare di sopra un attimo?
Antonietta: Voglio stare da tutto… da un’altra parte ma non con lui, lontana da qua.
Gianvito Cafaro: Benissimo, è libera di farlo, benissimo possiamo andare un at…
Salvatore: Stamattina chi hai visto? Dici, diteci la verità alla televisione, chi hai visto?
Antonietta: Cioé, ‘o vedi, ti vuol far passare da pazza e basta, hai capito!
Gianvito Cafaro: Salvatore, perché lei dice queste cose?
Antonietta: Eh, che io vedo.
Salvatore: Perché dice che stava una persona sotto stamattina e ci buttava il gas sopra.
Antonietta: E’ il padrone di casa, lui lo paga.
Antonietta conferma di credere che Salvatore paghi il padrone di casa per avvelenarla con il gas.
Gianvito Cafaro: Salvatore dice le bugie?
Antonietta: Sì, sì, sì, sì, dalla mattina alla sera, le dice.
Gianvito Cafaro: Quindi non c’è nessuna persona. Salvatore, lei forse non ha preso atto che sua moglie vuole andare via e quindi non accetta questo e lei dice che sua moglie ha dei problemi.
Cafaro non è capace di ascoltare e di trarre conclusioni in base alle risposte di Antonietta, ha un pregiudizio.
Salvatore: Noo, ma io ho detto pure, no, no, lei vuole andare via, ho detto: “Ti prendo pure un’altra casa, vai a vivere da sola, va bene, ci sto”, lo dico a tutta Italia, va bene, se il problema sono io e que… va bene, va bene così.
Gianvito Cafaro: Possiamo andare sopra al tavolo, ci sediamo per bene un attimo, possiamo andare ci sediamo per un attimo?
Salvatore: Che ‘nnamo a fa’?
Gianvito Cafaro: Andiamo a sederci un attimo.
Salvatore: Tutti ci pigliano pe’ pazzi.
Antonietta: No sei tu che mi vuoi fa’ passa’ che so pazza, che so’ manicomio, pe’ questo me ne so’ (incomprensibile)
Salvatore: Mica so’ pazzo io.
Gianvito Cafaro: Andiamoci a sedere, andiamoci a sedere un attimo, facciamo le cose per bene.
Salvatore: Sì, ma Gianvi’, ma così non annamo bene, noi al… noi al posto di fare pace, così ci mettiamo solamente… se venite tutti i giorni non va bene.
Gianvito Cafaro: Ma noi stia venendo perché c’è una situazione di disagio in questa casa e noi vogliamo aiutarvi.
Salvatore: E magari ci aiutate, però quella lì, Patrizia, là, dice sempre che qui ci stanno i problemi.
Gianvito Cafaro: Federica Sciarelli.
Salvatore: Federica dice sempre che ci stanno i problemi.
Gianvito Cafaro: Ma ci sono dei problemi, Salvatore, sono evidenti, ci possiamo sedere un attimo sopra?
Salvatore: Senti un po’ Gianvi’, allora, mia moglie dice che io c’ho, come si dice? ‘na donna, mo’ non è più donna, è travestito, mo’ c’ho un travestito.
Antonietta: Eh, certo, certo, non è importante quello che dici, non è importante se è travestito, se è donna, non è importante.
Gianvito Cafaro: Signora lei ha detto…
Antonietta: Per un uomo ci vuole una donna o no?
Gianvito Cafaro: Lei ha detto… lei ha detto queste cose a Salvatore?
Antonietta: Sì, sì.
Gianvito Cafaro: O Salvatore dice bugie?
Cafaro ha avuto una risposta affermativa da parte di Antonietta, una risposta che evidentemente non si aspettava ed allora invita la donna a ripetere che è Salvatore a dire bugie.
Antonietta: Dice bugie aaa mattina a sera…
Gianvito Cafaro: Quindi lei non ha mai detto che ha l’amante…
Antonietta ha già risposto in modo affermativo a questa domanda, Cafaro però ritorna sul tema invitando la donna a negare.
Antonietta: Certo, tanto è vero che non vuole che voi state qua, non vuole (incomprensibile).
Gianvito Cafaro:… e che è un travestito.
Gianvito Cafaro: Lei Antonietta ha mai detto che Salvatore ha l’amante e che è un travestito?
Antonietta: Sì, sì, no, ce l’ha, no, che l’ho detto, ce l’ha, ce l’ha.
Antonietta conferma ciò che aveva già ammesso in precedenza, ovvero di essere convinta che il marito abbia un’amante.
Salvatore: La senti? Eh, dice che c’ho l’amante, ‘ndo sta ‘sta amante? Io voglio vede’ dove sta st’amante.
Antonietta: Capito? Mica chatto io sul telefono, io non ho visto… là ho visto allucinazioni, là ho visto allucinazioni, ca me voleva avvelena’.
Antonietta si sente spalleggiata dal giornalista.
Antonietta: Lei (la suora) doveva cucina’, nessuno poteva cucina’.
Gianvito Cafaro: Lei voleva cucinare invece di suo.
Antonietta: Bravo. No, invece no.
Gianvito Cafaro: Voleva essere autonoma.
Antonietta: Certo. Ho detto: “Non mi volete male ma io con la cosa che c’ho che io non mi fido di nessuno. Perciò, perché mi devi cucina’ te? Io mi devo fa’ da sola e poi mica mi manca qualche braccio.
Antonietta ammette di non fidarsi di nessuno, vuole cucinare lei perché teme di venire avvelenata.
Dalle interviste emerge con forza il delirio persecutorio di Antonietta, un classico delirio di veneficio che potrebbe essere l’unica manifestazione di un disturbo delirante. E’ alquanto probabile però che al delirio di veneficio sia associato anche un delirio di gelosia.
Sulla possibilità che Salvatore alzi le mani è necessario indagare ulteriormente.
Nel disturbo delirante vi è un disturbo del contenuto del pensiero, ovvero il paziente delira ed è incapace di valutare oggettivamente il sistema di credenze illusorie da cui origina il suo delirio ma sono assenti disturbi della forma del pensiero (alterazioni del flusso ideativo, incoerenza, alterazioni dei nessi associativi, eloquio disorganizzato), disturbi della senso percezione (dispercezioni ed allucinazioni uditive, visive, olfattive, tattili, cenestetiche, gustative), disturbi comportamentali di tipo disorganizzato (movimenti bizzarri e denudamento), sintomi autistici, catatonia o isolamento, disturbi che affliggono invece i soggetti in crisi psicotica.
Nel disturbo delirante il paziente appare lucido e il suo funzionamento psicosociale non è compromesso in modo marcato, proprio per questo motivo, i non addetti ai lavori possono essere tratti in inganno e non riconoscere il problema.
Il disturbo delirante può insorgere nel contesto di un preesistente disturbo paranoide di personalità.