LA MANO DI PASOLINI SUL PD
TACCO&SPILLO
Complici le provocazioni fiocinate dal bravo Paride Leporace ad Oltre il Giardino s’è vista finalmente la mano di Pasolini posarsi sul tormentone del PD sempre più attardato a prendere fiato ed appeal contro questo centrodestra d’impiastri e trasformisti che in qualche anno di malgoverno è già riuscito a seppellire la Basilicata dentro una fossa comune di disperazione e di rinuncia. Ora c’è da dire che l’analisi di Maura Locantore, ospite a Cronache Tv, non s’è mai approfittata per comodità o furbizia d’usare l’ipocrisia politicista e nemmeno la retorica modaiola, a cui pure ci hanno abituato fino a stancarci le orecchie molti dei suoi compagni democratici, ma piuttosto dentro la lezione gridata e promettente di Pasolini, di cui è studiosa appassionata oltre che originale, ha saputo coltivare una vera e propria rabdomanzia del miracolo per tentare di rianimare l’agonizzante PD lucano con le parole corsare dell’autocritica e della sovranità dei territori. Tutto questo per ricordare ad Enrico Letta ed alla sua geopolitica da Topolino che l’esito delle elezioni politiche ha mostrato anche la ragione del funerale democratico e cioè quello di non essere stati minimamente capiti. Scrive Pier Paolo Pasolini:“La morte non è nel non poter più comunicare, ma nel non poter più essere compresi”.