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CASO JUVENTUS COSA RISCHIANO PENALMENTE I 12 INDAGATI OLTRE LA GIUSTIZIA SPORTIVA❓

“Nella convinzione di aver operato sempre correttamente, Juventus FC intende far valere le proprie ragioni e difendere i propri interessi, societari, economici e sportivi, in tutte le sedi”

NOTA UFFICIALE DEL CLUB

In riferimento a quanto riportato da alcuni organi di stampa – nel pieno rispetto della magistratura e degli organismi regolatori del mercato, e pur ribadendo la massima fiducia nelle autorità giudicanti – JFC precisa quanto segue.

A seguito dell’avvio del procedimento Consob di accertamento di presunte non-conformità contabili (luglio 2021), conclusosi in data 19 ottobre 2022, con gli esiti resi pubblici da Juventus con i due comunicati del 21 ottobre e 20 novembre 2022, e a seguito dell’acquisizione degli atti del fascicolo penale (a seguito della notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari il 24 ottobre 2022), gli organi sociali di Juventus hanno proseguito il processo di rigorosa e scrupolosa valutazione di tutte le contestazioni contabili rivolte con riguardo ai bilanci di Juventus (2019/2020 e 2020/2021 e, a cascata, 2021/2022).

Sulla base di un solido set di pareri di primari professionisti legali e contabili, il board di Juventus è pervenuto, con compattezza, alla conclusione unanime da parte dei nove consiglieri in carica alla data del 28 novembre 2022, che:

  • Il trattamento contabile adottato nei bilanci contestati rientra tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili;
  • le contestazioni della Procura non paiono fondate e non paiono, peraltro, né quanto a presupposti, né quanto a conclusioni, allineate con i rilievi contenuti nella delibera Consob del 19 ottobre 2022; infatti, la Procura afferma l’artificialità di plusvalenze e la fittizietà delle rinunce stipendi, mentre Consob contesta un valore considerevolmente minore di plusvalenze, peraltro senza menzione di falso in bilancio, e non contesta l’efficacia giuridica delle rinunce stipendi, né, con specifico riguardo alla c.d. “manovra stipendi” 2020/2021, la natura giuridicamente non-vincolante, delle c.d. scritture integrative in corso di negoziazione nell’aprile/maggio 2021;
  • la correzione dei bilanci (i.e. restatement), con il limitato profilo delle c.d. “manovre” stipendi 2020 e 2021 è stata decisa in via di adozione di una prospettiva di accentuata ed estrema prudenza e ha effetti contabili ritenuti, anche con l’ausilio di esperti indipendenti , di ordine non rilevante, in particolar modo sul patrimonio netto della Società al 30 giugno 2022;
  • Juventus confida, infine, che, proprio in ragione della ritenuta assenza di qualsivoglia alterazione dei bilanci contestati, le conclusioni delle autorità sportive (che già si sono espresse, con riguardo al tema plusvalenze, in senso favorevole a Juventus) non cambieranno: in assenza di alcuna alterazione contabile, ogni sanzione sportiva risulterebbe del tutto infondata.

Nella convinzione di aver operato sempre correttamente, Juventus FC intende far valere le proprie ragioni e difendere i propri interessi, societari, economici e sportivi, in tutte le sedi.

Juventus, le possibili sanzioni: in caso di multa salata non ci sarebbe penalizzazione

Il quotidiano Tuttosport parla delle possibili sanzioni per la Juventus nel caso in cui dovesse esserci un processo davanti alla giustizia sportiva per le “manovre stipendi” e per le operazioni fittizie con gli agenti dei calciatori. Le sanzioni previste come noto vanno dalle multe alle penalizzazioni: per il quotidiano, le multe in questione potrebbero essere anche molto pesanti, fino a 5 volte il valore delle somme non corrisposte (solo per gli agenti si parla di circa 8 milioni di euro), ma in tal caso sarebbero incompatibili con penalità di punti, visto che la pena non può essere sproporzionata.

Insomma, o multa o penalità in caso di decisioni pesanti, mentre con sanzioni più leggere potrebbero esserci anche entrambe.
Il caso Juventus: rischiano il processo Andrea Agnelli e i dirigenti

È pronta in procura a Torino la richiesta di rinvio a giudizio

La società in una nota afferma che

“le contestazioni della procura non paiono fondate e nemmeno allineate”

con i rilievi contenuti nella delibera della Consob dello scorso ottobre

Chiesto il processo per Agnelli e i dirigenti.
Abodi: la Juventus è solo la punta estrema

I magistrati della procura di Torino indagano, tra l’altro, per falso in bilancio.

Nelle intercettazioni un dirigente dice: “Non è come calciopoli. Qui ce la siamo creata noi”

il ministro dello Sport lancia l’allarme:

“Probabilmente la Juventus non è l’unica ad aver agito così. Serve ordine”

Caso Juve, chiesto il rinvio a giudizio per Andrea Agnelli

L’atto della procura di Torino riguarda tra gli altri anche Fabio Paratici, Maurizio Arrivabene e Pavel Nedved

La procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio di Andrea Agnelli e di altre undici persone fisiche più la società Juventus nell’ambito dell’inchiesta “Prisma” sui conti del club bianconero. L’atto riguarda tra gli altri anche Fabio Paratici, Maurizio Arrivabene e Pavel Nedved. È stata stralciata invece la posizione degli ex tre sindaci. L’accusa è di false comunicazioni sociali, manipolazione del mercato, dichiarazioni fraudolente con utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e ostacolo alle autorità di vigilanza. La chiusura delle indagini è stata notificata lo scorso 24 ottobre, mentre risalgono a lunedì le dimissioni dell’intero cda della società. Sarà l’assemblea del 18 gennaio a varare il nuovo board, per ora è nota solo l’indicazione del presidente nella persona di Gianluca Ferrero, da parte dell’azionista di maggioranza Exor.

Abodi: « È soltanto la punta estrema, si metta ordine»

Intanto, sulla vicenda, il ministro dello Sport Andrea Abodi ha rilasciato un’intervista all’Ansa. «La situazione della Juventus – ha affermato – è soltanto la punta estrema e, per certi versi, anche clamorosa, di un fenomeno su cui non possiamo voltarci dall’altra parte», perché «probabilmente la Juventus non è l’unica», dunque «è il momento di mettere ordine e di andare a controllare in maniera più puntuale, perché ci sono società che si comportano in maniera estremamente corretta ed altre che, evidentemente, hanno interpretato in maniera troppo particolare le norme, e ciò determina un problema anche sul versante dell’equa competizione»

Juventus, il gip di Torino: “Possibile buona fede sul caso plusvalenze”

Sulla delicata situazione del club bianconero è intervenuto il giudice per le indagini preliminari, Ludovico Morello: ecco le sue parole

La delicata situazione in casa Juventus sulla questione delle plusvalenze è stata commentata da Ludovico Morello, il gip del Tribunale di Torino che lo scorso 12 ottobre ha respinto le richieste di misure interdittive per Andrea Agnelli e gli altri indagati nell’inchiesta sui conti della società bianconera.
Alla luce degli atti disponibili in quel momento, il giudice ha scritto che se la Juventus si è davvero attenuta alla prassi standard

“risulterebbe difficile ipotizzare un discostamento consapevole, e quindi in definitiva doloso, dai corretti criteri di contabilizzazione delle poste”

Per Morello è comunque opportunoun accurato approfondimento“, perchè la società potrebbe essere in buona fede.

Dalle dimissioni in blocco del CdA alla nomina del nuovo presidente: cosa è successo e perché


Nella serata di lunedì 28 novembre il CdA della Juventus – compreso il presidente Andrea Agnelli – si dimette in blocco.

La decisione unanime per il passo indietro arriva a seguito del coinvolgimento nell’indagine Prisma, aperta dalla Procura di Torino con l’accusa di falso in bilancio, e per via delle ultime contestazioni della Consob, che hanno spinto a rivedere il progetto di bilancio da approvare e far slittare per due volte l’assemblea degli azionisti (fissata adesso il 27 dicembre)

Perché si sono dimessi tutti?
Per capire cosa è successo lunedì nel CdA più burrascoso della storia della Juventus bisogna fare un passo indietro e andare a qualche mese fa, quando la Consob ha reso noti gli esiti della sua indagine sui bilanci della Juventus. L’organo di garanzia del Borsa italiana ha, infatti, riscontrato delle violazioni nei bilanci della Juventus con particolare riferimento all’utilizzo delle plusvalenze e alla cosiddetta manovra stipendi.
John Elkann decide di ripartire da figure tecniche per difendersi di fronte a Consob e Procura.
La scelta di Maurizio Scanavino come nuovo dg è un segnale: rigore, competenza e uomo di fiducia di Elkann. Classe 1973, laurea in ingegneria al Politecnico di Torino, con esperienze professionali in Italia e all’estero in vari settori (consulenza, automotive e editoriale). Attualmente ricopre la carica di amministratore delegato e direttore generale di Gedi Gruppo editoriale.
Martedì mattina la scelta di Exor: il nuovo presidente della Juventus sarà Gianluca Ferrero.
“Ferrero – spiega Exor – possiede una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie, oltre a una genuina passione per il club bianconero, che lo rendono la persona più adeguata a ricoprire l’incarico”
Chi è Gianluca Ferrero, prossimo presidente della Juventus?
Nato a Torino nel 1963, laureato in Economia e Commercio nel 1988, è presidente del collegio sindacale di Fincantieri, Luigi Lavazza, Biotronik Italia, Praxi Intellectual Property, P. Fiduciaria, Emilio Lavazza Sapa, Gedi Gruppo Editoriale, Nuo e Lifenet. Ricopre la carica di sindaco effettivo in Fenera Holding. È vicepresidente del consiglio di amministrazione della Banca del Piemonte e componente del consiglio di amministrazione di Italia Independent Group, di Lol srl e di Pygar srl.
John Elkann conferma Massimiliano Allegri come allenatore della Juventus:
“Rimane il punto di riferimento dell’area sportiva. Contiamo di lui e su tutta la squadra per continuare a vincere come hanno dimostrato di saper fare nelle ultime giornate, mantenendo alti i nostri obiettivi sul campo”
Le parole dell’ex presidente bianconero Andrea Agnelli:
“La mia è stata una scelta assunta di comune accordo con John Elkann. La Juve è più grande di qualsiasi cosa e io resto il suo primo tifoso”
La Juventus prova a voltare pagina e passa al contrattacco sul fronte della giustizia, non solo quella sportiva. Mercoledì pomeriggio, il club bianconero pubblica una lunga nota in cui rende pubblica la propria posizione in merito alle contestazioni della Procura torinese che, si legge nella nota, “non paiono fondate e non paiono, peraltro, né quanto a presupposti, né quanto a conclusioni, allineate con i rilievi contenuti nella delibera Consob del 19 ottobre 2022”
Mercoledì 30 novembre, Tuttosport svela tutte le richieste di rinvio a giudizio:
Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Maurizio Arrivabene, Francesco Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi. 
Oltre alla Juventus FC, intesa come società
Archiviati, invece, i casi relativi a Paolo Piccatti, Nicoletta Paracchini e Silvia Lirici.
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