IL MINISTRO È PIENO DI BUONI PROPOSITI, MA PRIVO DELLE RISORSE PER ATTUARLI E LO SA BENE
La previsione finanziaria del governo è di dare alla sanità pubblica, a regime, 5 miliardi in meno
Preoccupano le parole del Ministro della Sanità, Orazio Schillaci, pronunciate nel corso della sua audizione parlamentare alla Camera
È del tutto evidente che il Governo abbia deciso di non investire in salute, come dimostrano le tabelle della Ragioneria di Stato sull’evoluzione della spesa sanitaria con le previsioni contenute nella Legge di Bilancio.
Il Ministro è pieno di buoni propositi, ma privo delle risorse per attuarli e lo sa bene.
Infatti ha dichiarato di voler usare dati oggettivi per non fare un uso ideologico della sanità, quindi sa che la spesa sanitaria si ridurrà in valori assoluti in rapporto al Pil con una diminuzione graduale già a partire dal 2023, che arriverà ad un calo di 1 punto percentuale nel 2025.
La previsione finanziaria del governo è di dare alla sanità pubblica, a regime, 5 miliardi in meno.
Tutto questo mentre le Regioni chiedono a gran voce 5 miliardi in più solo per coprire le maggiori spese dovute al rincaro delle tariffe energetiche.
L’esecutivo come pensa di far fronte alle criticità del sistema sanitario nazionale: liste d’attesa, personale, borse di specializzazione, prevenzione primaria, pronto soccorso, ospedali?
Nei prossimi cinque anni, tra dimissioni e pensionamenti, 100 mila medici sono pronti a lasciare il Servizio sanitario nazionale come denunciato da FNOMCeO
Riteniamo urgente investire di più sul personale, sulle retribuzioni, a partire dai medici specialisti, sulla stabilizzazione dei contratti perché in assenza di interventi in questa direzione, è chiaro che il sistema sanitario nazionale non sia più attrattivo e incapace di conseguenza di garantire diritto alla cura e alla salute per tutti i cittadini.
Non possiamo consentire una fuga di personale verso il sistema privato.
Auspichiamo una continuità concreta, enunciata a parole, circa la realizzazione di quanto previsto dal PNRR
Purtroppo non abbiamo sentito una sola parola sul tema della salute mentale, sull’importante integrazione sociosanitaria che richiede anche una formazione adeguata, sulla necessaria educazione sugli stili di vita come fondamentale prevenzione, né sul piano vaccinale, vista la scarsa adesione alla quarta dose delle persone fragili.
Il Ministro è un uomo che viene dal mondo della sanità: come può prestarsi a un’operazione che mira a smantellare un altro pezzo del sistema sanitario nazionale e che attacca il diritto alla salute riconosciuto dalla Costituzione, che lui stesso ha citato come presupposto della sua azione di governo?
Ma la pandemia non ha insegnato nulla?
I buoni propositi non bastano, servono le risorse.
A meno che il disegno non sia quello di appaltare la sanità al privato: cosa che non sorprenderebbe visto che per la destra il modello è quello lombardo.
Per questo, auspichiamo che il governo accolga alcuni nostri emendamenti che vanno nella direzione descritta dal ministro nell’illustrazione delle sue linee programmatiche.