AttualitàBasilicata

A POTENZA 3° EDIZIONE DEL PREMIO MELINA DOTI

Dedicato alla scrittrice lucana, è riservato ad autori over 50 di racconti brevi

È giunta a conclusione la Terza Edizione del Premio Letterario Nazionale  Melina Doti, dedicato alla scrittrice lucana di Sasso di Castalda (Potenza), autrice di romanzi, racconti e poesie che hanno contribuito a divulgare nel mondo i valori della gente di Basilicata.  Arriveranno autori da varie regioni di Italia per la cerimonia di premiazione  che si terrà sabato 10 dicembre, con inizio alle ore 18, nella Sala Cortile del Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamestaenu” di Potenza, in collaborazione con il MiC Direzione Regionale Musei Basilicata. Melina Doti, autrice lucana pluripremiata, ha vissuto a lungo in Puglia dove ha scritto le sue opere a partire dai 50 anni, per questo il Premio è riservato ad autori “over 50” di racconti brevi, sul tema “Il rapporto con le radici al tempo dei social e del Coronavirus”, a sottolineare l’importanza dell’età adulta come esempio per i giovani. Quattro i premi che verranno assegnati, da 200 a 500 euro, in base alle scelte della Giuria presieduta da Carmen Lasorella e composta da Angela Blasi, Dora De Palma, Rocco Perrone e Mimmo Sammartino. La manifestazione sarà presentata da Savino Zaba. La serata prevede anche la proiezione del cortometraggio “Scene da un cassonetto” che la giornalista Anna Langone, figlia della scrittrice, ha diretto sceneggiando l’omonimo racconto del giornalista e scrittore barese Onofrio Pagone, vincitore della prima edizione del Premio, svoltasi nel 2019.

La storia del mini-film propone un’originale lettura del rapporto tra generazioni, adulti ed adolescenti, che malgrado il confronto-scontro, si ritrovano sul terreno comune della salvaguardia dei valori, pur realizzata con modalità differenti.

Un tema centrale nelle opere di Melina Doti, spesso costruite sul dialogo tra nonni e nipoti, genitori e figli, elemento insostituibile per dare futuro alle famiglie, ma anche alle piccole e medie imprese, ossatura dell’economia meridionale, che traballa quando i marchi di famiglia debbono chiudere perché gli eredi non credono nell’attività e nelle scelte di chi li ha preceduti.

Rosamaria Mollica

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